La polizia indaga su sette colpi di pistola esplosi in via Rocky Marciano, nel quartiere palermitano Zen, contro l’abitazione di una donna che è rimasta illesa. Secondo le indagini la donna sarebbe una partente di Francesco Lupo e l’episodio potrebbe essere collegato al ferimento, davanti al cimitero dei Rotoli, di un operaio della Reset, vicenda forse riconducibile a un duplice omicidio di alcuni anni fa nello stesso quartiere.
Allo Zen sono arrivati gli agenti delle volanti, della squadra mobile e della scientifica e hanno effettuato i rilievi balistici. Dei sette colpi di pistola esplosi, due hanno raggiunto l’appartamento senza ferire l’unica persona che si trovava al suo interno in quel momento. L’obiettivo sarebbe stato un uomo incensurato ma imparentato con il 43enne dipendente della Reset e ferito a dicembre scorso. A sparare contro l’uomo, le cui condizioni migliorano, sarebbe stato Francesco Lupo, trentenne accusato di tentato omicidio, rimasto in silenzio davanti al Gip durante l’interrogatorio di garanzia e riaccompagnato in carcere. Il giovane è fratello di Antonino e figlio di Giacomo Lupo, uccisi a colpi di pistola da Giovanni Colombo, condannato in via definitiva a 18 anni, il 14 marzo di 5 anni fa proprio in via Rocky Marciano. Da qui l’ipotesi della vendetta avanzata dagli inquirenti.
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