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Il crollo del viadotto Scorciavacche, assolto a Palermo l'ex ad di Anas Pietro Ciucci

Il manager è attualmente al vertice della società Stretto di Messina e rischiava una condanna a 4 anni. L'opera rimase in piedi dal Natale 2014 al Capodanno 2015

Il viadotto Scorciavacche
Il viadotto Scorciavacche

La terza sezione penale del tribunale di Palermo, presieduta da Fabrizio La Cascia, ha assolto con la formula «per non avere commesso il fatto» l’ex presidente dell’Anas Pietro Ciucci, e i dirigenti della società Stefano Liani e Michele Vigna, imputati di induzione a dare o promettere utilità e la procura aveva chiesto a novembre la condanna a 4 anni per Ciucci e a 3 anni per Liani e 3 anni e 6 mesi per Vigna.

Ciucci, che ora è ad della «Stretto di Messina», impegnata nella realizzazione del Ponte sullo Stretto, era assistito dall’avvocato Fabio Lattanzi. Le accuse di attentato alla sicurezza dei trasporti e falso sono state dichiarate prescritte nel corso del processo.

L’inchiesta che ha portato al processo nasce dal crollo del viadotto Scorciavacche, sulla strada statale Palermo-Agrigento, nei pressi di Mezzojuso. Aperta senza collaudo, l’opera rimase in piedi meno di una settimana dal Natale 2014 al Capodanno 2015. E proprio l’apertura senza collaudo di una infrastruttura realizzata su un terreno instabile e inaugurata all’epoca in pompa magna, è stata oggetto del procedimento.

Durante il dibattimento, durato anni per un conflitto di competenza tra la Procura di Palermo e quella di Termini Imerese finito in Cassazione, sono state dichiarate prescritte le accuse a carico di altri 9 imputati.

I supremi giudici stabilirono che la sede naturale del processo era Palermo e non Termini Imerese o Roma. Palermo perché è la città dove furono firmati in contratti, mentre a Roma ha sede l’Anas e a Termini Imerese ricade il tratto di strada. A sollevare il tema della competenza furono i legali delle difese fra cui Fabrizio Lanzarone, Enrico Sorgi, Giovanni Crimi, Alfonso Sorge e Andrea Crescimanno.

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