Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Palermo, condannato Marcello Grasso per violenza sessuale

Lo psichiatra di 74 anni è stato condannato in primo grado a nove anni e mezzo

Marcello Grasso

I giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo, presieduti da Roberto Murgia, hanno condannato il medico neuropsichiatra Marcello Grasso, 74 anni, a nove anni e mezzo di carcere per violenza sessuale nei confronti di tre donne. I giudici hanno accolto la richiesta di condanna formulata del sostituto procuratore Giorgia Righi, che aveva chiesto una condanna a 12 anni e mezzo di reclusione. Secondo i legali del medico, Vincenzo Lo Re e Fabrizio Biondo, non ci sarebbe stata alcuna violenza ma percorsi terapeutici condivisi. La sentenza di primo grado sarà appellata. Le tre vittime, assistite dall’avvocato Monica Genovese, hanno riferito di avere subito presunti abusi sessuali nello studio del neuropsichiatra in via Pasquale Calvi. L’imputato dovrà ora anche risarcirle: il tribunale ha disposto provvisionali per 80 mila euro complessivi. Oltre alla condanna, inoltre, i giudici hanno anche disposto l’interdizione dalla professione medica per 5 anni.

«Appeleremo la sentenza»

«Appelleremo la sentenza, ci sono elementi oggettivi che dimostrano quanto la terapia comportamentale fosse condivisa con le pazienti. Nessuna violenza, ma un percorso per superare le patologie di cui soffrivano le donne». Lo affermano gli avvocati Vincenzo Lo Re e Fabrizio Biondo difensori di Marcello Grasso, neuropsichiatra, condannato in primo grado a nove anni e mezzo per violenza sessuale. «Nel video registrato dalla famiglia, che si trova agli atti del processo di una delle presunte vittime, emerge - aggiungono i legali - che la paziente si sarebbe spogliata, pur consapevole che non era una cosa opportuna per capire fin dove il medico volesse arrivare. Dopo la seduta si sarebbero dati regolare appuntamento per proseguire la terapia, segno che la donna era propensa a continuare il percorso terapeutico». «Rispetto a un’altra presunta vittima, emergono messaggi relativi alla terapia da seguire e al dosaggio - concludono gli avvocati - scambiati col medico dopo la seduta che contraddirebbero il mutismo assoluto dichiarato nella querela. Altri messaggi fanno riferimento all’alleanza terapeutica e alla fiducia medico-paziente. Una ragazza disse di non volere sporgere alcuna denuncia poiché lei non ha mai ravvisato nel comportamento del neuropsichiatra Grasso violenza sessuale. Entrambe le donne soffrono di problemi della sfera sessuale e il medico si sarebbe limitato a un intervento di terapia comportamentale proprio per far capire che tante donne soffrono di questi problemi».

Caricamento commenti

Commenta la notizia