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Emergenza al cimitero di Villabate, duecento bare in attesa di sepoltura

Mancano i loculi e molte casse con le salme sono ospitate nelle cappelle. I cattivi odori obbligano i familiari dei defunti a indossare le mascherine

Palermo.Cimitero di Villabate,bare in attesa di essere seppellite ospitate nelle cappelle .Ph.Alessandro Fucarini.

«Quando si entra nella cappella l’odore è nauseante, le bare sono lì da quasi un anno. La puzza si avverte anche in alcuni viali». È soltanto una delle ultime segnalazioni arrivate al Giornale di Sicilia sulle condizioni in cui versa il cimitero di San Giuseppe a Villabate, che da quasi un anno vive un’emergenza bare insepolte. Al momento se ne contano poco meno di duecento: posti non ce n’è più e l’amministrazione comunale tenta come può di tamponare in attesa che arrivino nuovi loculi (se ne attendono 140) e venga realizzato un nuovo campo di inumazione da 350 posti.
Inizio lavori che il sindaco Gaetano Di Chiara sta tentando di accelerare mentre si cerca di far fronte ai numeri incresciosi con le estumulazioni.

Ma chi si reca a visitare i propri cari che riposano all’interno delle cappelle gentilizie, si trova in grave difficoltà: dai cassetti si tirano fuori le mascherine per cercare di affrontare la puzza che arriva dalle bare ospiti, lo spazio è ridotto e «ovviamente ci si sente in imbarazzo», spiegano in una delle segnalazioni. Quasi in ogni cappella ci sono in media due bare, in alcune si arriva anche a quattro tutte sistemate lateralmente sotto altre sepolture.

«Si, bisogna dire che ogni tanto la puzza si avverte anche nei viali - racconta un’anziana signora che sta andando a trovare il marito - purtroppo non ci sono più posti e si cerca di tamponare come si può». «Noi non veniamo spesso - racconta una famigliola - ma abbiamo notato che la situazione nell’ultimo anno è peggiorata. Speriamo si risolva in fretta per dare pace a chi non c’è più e ai cari, costretti ad invadere uno spazio altrui anche solo per portare un fiore sulla tomba».

La soluzione si trova alla fine del viale principale, ormai un corridoio della vergogna. Conclusa la salita si arriva ai piedi di un enorme campo circondato da due pareti di loculi che formano un mezzo rettangolo: questa la zona individuata dall’amministrazione comunale per realizzare il nuovo campo di inumazione e le pareti che ospiteranno i nuovi loculi. Il progetto ha avuto il nulla osta soltanto ai primi di settembre «perché il terreno si trova sotto il vincolo Pai (piano di assetto idrogeologico) - spiega Di Chiara -, una scoperta fatta soltanto quando abbiamo presentato tutti i documenti all’Asp. A quel punto abbiamo dovuto ricominciare da capo tutto l’iter riaprendo un nuovo procedimento. Abbiamo stanziato quattrocentomila euro per la realizzazione del campo di inumazione, che ci restituirà 350 posti, mentre 140 arriveranno dai nuovi loculi. Ovviamente ne saranno acquistati altri, vogliamo arrivare ad un totale di quattrocento». «Chiedo scusa ai concittadini per la situazione», prosegue Di Chiara sottolineando che «è stata ereditata. Adesso stiamo cercando di uscire da questo impasse. Contiamo di risolvere il problema entro giugno».
Intanto gli operatori proseguono con le estumulazioni, cercando di liberare più posti possibili, «un’operazione che ci ha consentito di scendere circa sotto le duecento salme non sepolte - sottolinea Di Chiara - cerchiamo di fare il massimo mentre stiamo per partire con i lavori».

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