La «piazza affari» designata per la compravendita delle sigarette di contrabbando era a Ballarò. Lo storico mercato della città era stato scelto come sede in cui potere concludere le transazioni sui tabacchi illegali ed era lì che si vedevano tunisini e palermitani per chiudere le contrattazioni sulle modalità di consegna della merce e, soprattutto, sui prezzi da strappare. «Il mercato di Ballarò è il mercato per vendere sigarette, il migliore di tutta la Sicilia», diceva Ltaief che, non a caso, era arrivato tra le bancarelle per incontrare un palermitano, tale Nino, una sorta di finanziatore occulto (il suo nome figura tra coloro i quali potrebbero ricevere una misura cautelare dopo l’interrogatorio, ndr) che gli aveva confermato che «Li Causi è il più grosso che c’è a Palermo», cioè era lui l’interlocutore più attendibile se si trattava di fare affari per grossi quantitativi di «bionde». Un servizio completo di Fabio Geraci sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi