Il biglietto del bus rischia di essere più caro di 20 centesimi, quindi chi lo comprerà dovrà spendere 1,60. Ma in compenso, Amat premierà gli utenti abitudinari del mezzo pubblico con abbonamenti vantaggiosi e convenzioni. Il senso della scelta, oltre a quello puramente economico, è quello di fidelizzare i passeggeri, contare su introiti fissi e favorire la tanto agognata mobilità alternativa ad auto e moto.
È uno dei punti proposti nel piano industriale, in dirittura d’arrivo in Consiglio comunale, dove dovrà essere approvato. E non è detto che si tratti di un parto «naturale». Il documento finanziario è andato avanti e indietro quattro volte, da una sponda all’altra.
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