«Abbiamo già contattato la signora Valentina Paladino: il ripristino della sua pensione avverrà a breve». Dall’Inps arriva la rassicurazione che la pratica della donna ritenuta erroneamente deceduta dai sistemi online dell’ente per un fatale errore del medico dell’Asp, che nei giorni successivi alla morte della madre della signora Paladino, avvenuta il 10 dicembre, aveva trasmesso all’Inps i dati di quest’ultima e non della defunta madre, è stata presa in carico e già oggi le sarà versato quanto dovuto e ripristinato il suo profilo. La storia era stata raccontata dal Giornale di Sicilia, dopo la segnalazione della donna, incredula per ciò che fosse accaduto. L’Inps, dal suo canto, ha voluto sottolineare ancora una volta, come già spiegato precedentemente, che l’errore è da imputare esclusivamente al medico certificatone dell’azienda sanitaria provinciale «che così come confermato dalla nostra direzione centrale - si legge in una nota - ha erroneamente comunicato il decesso, sbagliato, della signora Valentina al posto di quello, corretto, della madre. La circostanza è peraltro ben nota all’interessata, la quale ha, infatti, inviato, una richiesta di ripristino della pensione, motivandola proprio con l’invio all’Istituto di una informazione sbagliata». Le rettifiche da parte della signora e dello stesso medico certificatore erano stata inviate il 30 dicembre, dopo che la donna era riuscita in banca ad accedere nuovamente ai conti correnti che le erano stati bloccati e a farsi inviare delle nuove carte di credito e di debito, anche quelle erroneamente bloccate. Sotto questo profilo, l’Inps precisa che «il nostro sistema prevede l’avvio di alcuni, semplici, automatismi, che si attivano non appena il medico certificatore abilitato invia all’Istituto la comunicazione telematica, con la data dell’evento ed il codice fiscale del pensionato deceduto. Le informazioni vengono acquisite senza alcun intervento da parte degli operatori, smistate in automatico agli uffici pagatori, di solito banche o uffici postali, per impedire il pagamento di ulteriori somme e talvolta anche per chiedere la restituzione di somme non dovute ed eventualmente già accreditate». L’Inps, dunque, «non ha alcuna competenza sui conti correnti bancari o postali e non può procedere ad alcun blocco e men che meno al ritiro di carte di debito o di credito. È chiaro che tutta la spiacevole vicenda è legata solo ed esclusivamente ai dati comunicati dal medico certificatore».