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Il secondo giorno di viaggio del Pd nella sanità in Sicilia: «Tante carenze»

Pochi medici e infermieri, scarso il numero di operatori socio sanitari. Assenza di collegamenti tra i pronto soccorso e le strutture sanitarie territoriali, posti letto insufficienti. In un caso - al Papardo di Messina - le due sale operatorie non sono utilizzabili perché sotto sequestro, di conseguenza sono saltati gli interventi di
cardiochirurgia per una struttura che serve 107 comuni. È quanto sostiene il Pd nella seconda giornata del viaggio nella sanità siciliana compiuto oggi dai deputati regionali e
nazionali, assieme a consiglieri comunali e dirigenti del partito che si sono recati in visita al Papardo di Messina, al Garibaldi Nesima di Catania, al Villa Sofia di Palermo,
all’Umberto I di Siracusa, al San Giovanni Di Dio di Agrigento e al Sant'Elia di Caltanissetta.

«Il sistema sanitario pubblico siciliano è al collasso - dice il segretario regionale - nonostante la grande abnegazione di medici e personale sanitario perché il centrodestra ha scelto lo smantellamento progressivo ed inesorabile, favorendo clientele e a tutto favore del sistema privato. Noi proseguiremo nella nostra azione di controllo a tutela di una sanità pubblica e per tutti e già dalla prossima settimana riprenderemo il nostro viaggio dall’ospedale di
Gela».

Inoltre il Pd ha appreso che ieri si è tenuta una riunione della commissione di valutazione nominata dall’assessorato regionale alla Salute, in merito al tema dei pronto soccorso. Non si sa null'altro di ciò che è stato discusso. Ma giungono notizie allarmanti e il Pd ritiene che sia corretto e doveroso che l'assessore renda pubblici i dati, la documentazione e la situazione fotografati da questa commissione. «Non vorremmo che - dicono - la paura dell’assessorato sia quella di mostrare una situazione, per la sanità siciliana, peggiore di quella fino ad ora emersa. Non c'è motivo di tenere nei cassetti questa analisi, tutti i siciliani e le siciliani devono conoscere lo stato in cui versa la sanità siciliana».

Dice il parlamentare Peppe Provenzano: «A Villa Sofia abbiamo registrato le croniche carenze di una sanità siciliana al collasso. Mancanza di personale e di una rete territoriale che sgravi gli ospedali da una pressione che arriva quotidianamente a cui non si riesce a fare fronte. A Schifani ricordo che è lui il presidente della Regione siciliana e lo è in continuità con l'amministrazione di destra che governa con continuità e che ha nominato i vertici delle aziende non guardando ai bisogni dei
cittadini ma soltanto agli interessi della propria partte politica, secondo una logica di lottizzazione che abbiamo sempre denunciato. E c'è una responsabilità politica molto grave quando si scaricano le criticità di un intero sistema sullo scontro tra famiglie e operatori sanitari e medici. E la responsabilità di tutta la destra siciliana è di non essersi unita a noi per la sanità pubblica. Perchè il loro disegno è chiaro: smontare la sanità pubblica a favore del privato».

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