Nuovo anno, vecchie abitudini. Tra lo Zen 2 e la Costa Sud i cimiteri di automobili accolgono nuovi arrivi: da via Rocky Marciano a via Messina Marine è una distesa di vetture bruciate o saccheggiate, quasi irriconoscibili perché scheletri, in certi casi ancora fumanti, senza più identità o perché smontate di ogni loro pezzo. Tra le vie dello Zen si contano cinque automobili bruciate tra Fiat cinquecento, seicento o Panda, mentre continuano a far gola le Smart di cui rimangono soltanto sedili e volante. Queste ultime sono state individuate dalla polizia, che ha allertato i proprietari: gli agenti del commissariato San Lorenzo hanno riconsegnato i mezzi ai legittimi proprietari che avevano sporto denuncia, alcuni dei quali residenti allo Zen. Una prassi, quella di guardare in casa dei vicini abitanti, che sembra essersi consolidata nel tempo. Non tanto diverso il discorso che riguarda la Costa Sud, da anni ormai, nonostante il tentativo di prendere alcune contromisure, luogo prescelto dai malviventi per abbandonare automobili rubate e smontate di ogni loro pezzo. Un tappeto di mezzi tranciati, pezzi di moto, qualche casco, addirittura una motoape. È quanto scoperto dal consigliere della prima circoscrizione Giovanni Colletti, responsabile del dipartimento Costa Sud di Fratelli d'Italia nel tratto adiacente l'ex Ristorante Renato. «Oltre alle solite cataste di sfabbricidi gettati illecitamente - racconta Colletti - diversi pezzi di auto tranciate e smontate fanno da cornice a questo tratto di costa. A nulla è valso installare un new jersey per impedire l'accesso: a quanto pare hanno trovato il modo, complice il buio che investe il tratto di mare, di entrare e agire indisturbati. È un vero peccato, auspico che quanto prima si dia il via ai lavori del famoso Parco a Mare Sperone che porterà sicuramente a una rivalutazione di un tratto di Costa abbandonato per troppo tempo».