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Palermo, l'incendio in via Lo Jacono, a scoprire le fiamme è stato il bambino: «Mamma, c'è il fuoco»

Il rogo ha inghiottito l'80 per cento dell'appartamento, dichiarato inagibile dai vigili del fuoco. «Era la casa della nostra vita»

Palermo.Incendio appartamento via Francesco Lo Iacono..Ph.Alessandro Fucarini.

In un attimo il fuoco ha inghiottito armadi e vestiti, tende e mobili. Ha conquistato velocemente metri su metri, trasformando in cenere più di metà dell’attico al civico 81 di via Francesco Lo Jacono, dove lo scorso pomeriggio i vigili del fuoco sono stati costretti ad intervenire con urgenza e celerità per mettere in salvo padre, madre e figlioletto di otto anni.

A generare le fiamme un cortocircuito: «Ho ricevuto la telefonata di mio figlio - racconta Antonio Formusa, proprietario di casa - io ero dal barbiere, mi stavo tagliando i capelli, e lui urlava papà, papà ci sono le fiamme. Sono tornato subito a casa e ho trovato l’inferno: l’incendio si è scatenato da una stanza dove noi teniamo tutti gli armadi, una sorta di spogliatoio per intenderci. Lì c’erano anche un divano-letto e alcuni peluches del bambino: le fiamme, hanno subito preso la tenda e inghiottito gli armadi con i nostri vestiti, poi hanno preso i pupazzi e il divano-letto e si sono sparse per la casa distruggendola per l’80 per cento. Ho subito detto a mia moglie di scendere giù con il bambino, io sono rimasto in terrazzo per segnalare ai pompieri dove fosse l’appartamento facendo luce con il cellulare».

Le squadre dei vigili del fuoco hanno fatto evacuare il palazzo e hanno impiegato circa due ore per domare e spegnere l’incendio: l’appartamento è stato dichiarato inagibile. «Per adesso stiamo da alcuni parenti», racconta la moglie e madre del piccolo di otto anni, che ha preferito non apparire. È ancora scossa e quando ripercorre quelle ore drammatiche le si spezza la voce e le mani tremano. «Abitavamo qui dal 2005 - prosegue - questa casa è stata costruita piano piano, è quella di una vita. Non riesco a capire cosa possa essere successo: in quella stanza ci sono due prese ma non erano utilizzate e nulla era attaccato. Io mi stavo preparando e il bambino stava giocando lì quando è corso da me urlando ''mamma il fuoco, il fuoco''. Mi sono precipitata e ho visto le fiamme come uscire dal pavimento. È stato terrificante». La donna ha subito chiamato i pompieri: «Non siamo riusciti a portare via nulla, non abbiamo potuto salvare niente».

La coppia è tornata a casa con un perito per cercare di quantificare i danni, capire come poter agire e come muoversi con l’assicurazione che «per fortuna avevamo stipulato prosegue la signora - la cosa più difficile è consolare mio figlio. Mi chiede che fine hanno fatto i suoi giochi, se la sua cameretta si è salvata. Ciò che fa più male sono i ricordi, ormai persi per sempre».

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