Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cresce la speranza: sta meglio la turista tedesca finita in Rianimazione dopo l'intossicazione nella villa di Cefalù

Katharina Feierabend, ricoverata all’ospedale di Partinico, risponde alle terapie. A salvarle la vita è stato il trattamento in camera iperbarica

A sinistra Sandro Tomasello, primario della Rianimazione dell'ospedale di Partinico, e a destra Giuseppe Aiello, responsabile della camera iperbarica
A sinistra Sandro Tomasello, primario della Rianimazione dell'ospedale di Partinico, e a destra Giuseppe Aiello, responsabile della camera iperbarica

Katharina Feierabend, la turista tedesca ricoverata in Rianimazione all’ospedale di Partinico, sarà sottoposta ad altri cicli in camera iperbarica. La donna, avvocato, risponde alle terapie e le sue condizioni con il passare delle ore migliorano. Intossicata dal monossido di carbonio, che è stato letale per il fratello Jonathan, meccanico di 36 anni, Katharina, che di ann ne ha 34, trascorreva le festività, insieme alla famiglia, nella villa Deodata di contrada Saponara, sulle colline di Sant’Ambrogio, frazione di Cefalù.

Sono fuori pericolo la marde Patrizia Pargmann, di 60 anni, e il marito della signora, Elmo Pargmann, di 63 anni, che potrebbero essere presto dimessi. La famiglia era partita da Nordenham, città di 25 mila abitanti nella bassa Sassonia.

Gli agenti del commissariato di Cefalù guidati da Francesco Virga e coordinati dalla procura di Termini Imeresa diretta da Ambrogio Cartosio, stanno controllando insieme ai tecnici dei vigili del fuoco la villa Deodata, dove è avvenuto l’avvelenamento da monossido di carbonio. In queste ore sarà sentita la proprietaria della struttura, Carmelina Ricciardello, che al momento dell’accaduto si trovava in Toscana. Da verificare se tutte le manutenzioni erano state eseguite e se non c’erano guasti al camino e all’impianto di riscaldamento.

È stato proprio il trattamento in camera iperbarica a salvare la vita a Katharina, che ieri vi è stata sottoposta per due volte, la prima alle 2,30 di notte, al suo arrivo all’ospedale di Partinico, la seconda alle 11,30. Katharina è ancora in Rianimazione, in coma farmacologico, con una complicazione che ha colpito il cuore.  La camera iperbarica, il cui team è guidato da Giuseppe Aiello, dipende dall’unità operativa di Rianimazione, guidata da Sandro Tomasello. «La nostra è l’unica nel territorio disponibile con continuità durante tutto l’anno - spiega Tomasello -. Può sorprendere, infatti, che un paziente da Cefalù debba arrivare fino a Partinico per il trattamento, ma di fatto, in provincia, siamo l’unica struttura operativa H24, 365 giorni l’anno. Camere iperbariche esistono anche al Policlinico e al Civico, ma non gestiscono le urgenze».

Il primario, insieme al team della Rianimazione, ha dato soccorso alla turista. «Abbiamo effettuato il trattamento due volte, è arrivata con una percentuale di monossido di carbonio nel sangue del 20%. Solitamente - chiarisce - la camera iperbarica, anche in assenza di sintomi, si utilizza quando la percentuale è superiore al 25%. Ma in questo caso si trattava di una paziente già intubata e in stato di incoscienza». Il trattamento avviene all’interno di un dispositivo metallico, dove si crea un ambiente a pressione sovra atmosferica, facendo così respirare ossigeno puro. Questo permette di aumentare la quantità di ossigeno nel sangue e spazzare via il monossido di carbonio. Questo gas, incolore, inodore e insapore, impedisce l’ossigenazione dei tessuti e degli organi. Motivo per il quale si è verificata la complicazione al cuore. «Abbiamo eliminato del tutto il monossido dal corpo della paziente - aggiunge Tomasello - ma ciò che ha destato preoccupazione è stata proprio la complicazione cardiaca. C’è stata una ipossia, il cuore è andato in sofferenza, ha pompato con meno vivacità. Non si dovrebbe trattare di un danno permanente. Al contrario di ciò che avviene in caso di infarto, qui il cuore pian piano dovrebbe recuperare la normale attività. È stata necessaria però una consulenza cardiologica. Siamo fiduciosi, si tratta di una paziente giovane».

Il trattamento in camera iperbarica ha una durata di un’ora e mezza e avviene con l’assistenza del personale sanitario all’interno del tender. La madre della trentaquattrenne e il marito, invece, non hanno avuto la necessità della camera iperbarica. In prima battuta sono stati stabilizzati dai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Giglio di Cefalù, diretto da Emanuele Sesti. Il trasferimento dei tre turisti è stato gestito dalla Rianimazione del Giglio, in particolare dall’anestesista Antonino Tutone e dai medici Carmela Maria Buglino e Silvia Maltese del pronto soccorso e da Gaetano Vitello della Neurologia. «I familiari - spiega ancora il primario di Partinico, Sandro Tomasello - sono stati gestiti nel corso della notte al pronto soccorso, con l’ossigenoterapia normobarica, ovvero con l’ossigeno in maschera facciale, e di mattina trasferiti nei reparti di degenza». L’uomo è ora ricoverato in Medicina mentre la donna, che aveva anche delle fratture alle caviglie, si trova in Ortopedia.

Caricamento commenti

Commenta la notizia