Per circa un anno ha tenuto in casa il padre defunto con l’obiettivo di incassare la pensione, ma l’ultima visita dei parenti all’anziano per le feste di Natale ha fatto scoprire il macabro sotterfugio: così sono stati avvisati i carabinieri. Adesso sulla storia familiare di Giuseppe Zagone di 92 anni, originario del capoluogo e domiciliato in un’abitazione di Ventimiglia di Sicilia, è stata aperta un’inchiesta coordinata dai magistrati della Procura di Termini Imerese, che hanno disposto l’autopsia sui resti mummificati. Il figlio che avrebbe ordito la macabra trama invece non si trova: avrebbe fatto perdere le proprie tracce.
Quello che è accaduto nel piccolo paesino nell’entroterra della provincia sembra tratto da una trasposizione cinematografica o da un libro noir, invece è la tragica realtà di una vicenda in cui si intrecciano povertà, degrado e assenza di umanità. Il corpo dell’anziano è stato trovato venerdì scorso, all’interno della sua umile abitazione di via Gottilla, una parallela del corso principale, nei pressi della sede delle suore del Collegio di Maria. Ad accorgersi della salma sarebbero stati alcuni familiari che erano andati a trovare il vecchietto per le festività natalizie. Giuseppe Zagone, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe morto da almeno un anno, ma nessuno se ne era mai accorto, tanto che l’Inps aveva continuato a erogare l’assegno mensile della pensione che veniva accreditata presso l’ufficio postale del paese, per un totale di oltre 30 mila euro, che adesso dovranno essere recuperati. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione del paese per i rilievi. I militari, che hanno trasmesso un rapporto alla magistratura, hanno trovato l’anziano avvolto in un piumone all’interno di una cassa come quelle che si usano per la cremazione dei cadaveri, costruita artigianalmente non si sa da chi, ma gli indizi sarebbero tutti a carico di uno dei tre figli che viveva con l’anziano. In attesa di ulteriori indagini, i carabinieri della compagnia di Bagheria hanno sottoposto l’abitazione a sequestro giudiziario. Giuseppe Zagone non si vedeva in giro per il paese ma nessuno si era chiesto il perché, data la sua età avanzata che avrebbe potuto costringerlo a casa. Gli investigatori hanno ascoltato i familiari per saperne di più e stanno mettendo insieme i tasselli della vicenda.
«Siamo sgomenti, sono cose, queste, che non dovrebbero accadere - dice il sindaco di Ventimiglia, Girolamo Anzalone -. La nostra è una comunità tranquilla dove non era mai successo niente di simile. Uno dei figli del signor Zagone era residente in paese, ma non il padre, che non sapevamo nemmeno che abitasse con lui». Le esequie dell’anziano dovrebbero essere celebrate nel capoluogo dopo che sulla salma, finita sotto sequestro, sarà eseguita l’autopsia. «Siamo tutti sconvolti e increduli per quanto accaduto - aggiunge il parroco. don Giuseppe D’Accardi - mai ci saremmo aspettati una cosa simile. Non ci resta che pregare per l’anima del signor Zagone».
Dalle testimonianze raccolte in paese nessuno conosceva Giuseppe Zagone, né tantomeno il figlio Antonino, che non si vedeva spesso, perché lavora nel capoluogo. «In paese ci conosciamo tutti - dichiara il consigliere comunale Filippo Collura - ma il signor Zagone non lo conosceva nessuno, all’infuori di qualche vicino. Tra l’altro l’anziano non era residente qui e viveva in una casa presa in affitto che pagava regolarmente».
Intanto in paese tutti si chiedono come mai nessuno abbia avvertito il fetore che proveniva dall’abitazione per così tanto tempo e tanti altri interrogativi a cui dovranno rispondere gli inquirenti dopo che sarà rintracciato il figlio che intanto si è reso irreperibile.
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