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L'omicidio in discoteca a Palermo, il padre di Celesia: «L’assassino non è pentito»

Il genitore si scaglia contro Matteo Orlando, il giovane accusato del delitto

«Si presenta come un ragazzo pentito del suo gesto. Ma io so che non è così, lui è malvagio fino al midollo», sono le parole durissime di Gianni Celesia, il papà di Lino, rivolte a Matteo Orlando, il diciottenne accusato di avergli assassinato il figlio durante una rissa avvenuta alla discoteca Notr3 poco prima di Natale dell’anno scorso.

L'udienza in tribunale

La prossima udienza del processo nei confronti del giovane - che aveva 17 anni all’epoca dei fatti e per questo viene giudicato dal tribunale dei minorenni - si svolgerà il 18 dicembre: saranno sentiti gli psicologi che lo stanno seguendo durante la sua detenzione al carcere del Malaspina.

Gli esperti forniranno una relazione sul percorso di rieducazione e su come sia cambiato il suo comportamento dopo che, a luglio era stato coinvolto in una rissa assieme ad altri detenuti: un poliziotto, per cercare di dividere i contendenti, si era preso un pugno in faccia finendo in ospedale con trenta giorni di prognosi. Dopo questo passaggio in aula, il giudice potrebbe decidere di emettere la sentenza. Nel frattempo Matteo ha cambiato l’avvocato Vanila Amoroso con il suo nuovo difensore, l’avvocato Lorenzo Falletta.

Il giovane è reo confesso

Il giovane, in pratica, sarebbe reo confesso: ha ammesso di avere sparato a Celesia perché aveva paura che Lino lo picchiasse come aveva fatto poco prima con il fratello maggiore Gabriele, già condannato a 4 anni di carcere per il possesso della pistola che il 22 gennaio si presenterà davanti alla Corte d’Appello. La concatenazione di eventi che hanno portato al delitto sarebbe partita dieci giorni prima della tragedia quando, in alcuni tafferugli alla Vucciria, ci sarebbe stato uno scontro tra l’ex calciatore e Gabriele. Ed è proprio in quell’occasione che Matteo si sarebbe talmente intimorito al punto da munirsi anche lui di un’arma.

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