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Palermo, La Cavallerizza: esposto contro i residenti di via Vetriera

La guerra della musica (e dei rumori) si sposta da via della Vetriera alle aule del tribunale: i residenti lamentano schiamazzi e urla ben oltre le tre del mattino e i titolari della Cavallerizza scelgono di rispondere all'esposto inviato ieri al Giornale di Sicilia, al sindaco Roberto Lagalla, ai carabinieri, alla polizia municipale, alla questura e agli uffici dell’assessorato alle Attività produttive, con una denuncia per procurato allarme e calunnia che verrà depositata dagli avvocati Gabriele Giambrone e Fausta Catalano. L'ennesimo episodio dello scontro infinito fra i gestori di pub e discoteche, che vedono cozzare i propri interessi con la voglia di quiete dei residenti e dei proprietari di case vacanze, disturbati dal caos che soprattutto di notte e nei fine settimana viene creato dai locali.

Nella nota inviata via pec e firmata dagli abitanti della strada del centro storico si raccontano episodi di grave disturbo della tranquillità del quartiere e di minacce e insulti lanciati nei confronti di quei residenti che «osano» affacciarsi e rimproverare i tanti ragazzi che all'esterno del locale generano confusione. In molti casi le discussioni sarebbero sfociate nel «lancio di alcuni oggetti» verso chi dai propri appartamenti predicava maggiore calma e silenzio. Momenti di tensione che avrebbero raggiunto il loro apice nelle serate di Halloween (31 ottobre) e di sabato 9 novembre. Su quest’ultima vicenda però i legali della Cavallerizza spiegano che «quella notte, quando due signore si sono affacciate per avvertire che stavano per chiamare la polizia, cosa che poi hanno fatto, in strada non c'era nessuno. È tutto ripreso da video e fotografie che possono documentare quei momenti di strada deserta e che saranno allegati al controesposto che abbiamo preparato. Alla fine sono arrivate cinque volanti della polizia che hanno poi redatto un verbale negativo, perché non hanno trovato nulla».

Soci e amministratori della Cavallerizza sono gli stessi del Solemar, 161 Lounge e del nuovo-vecchio Reloj. Loro si difendono nel nuovo capitolo di una guerra senza esclusione di colpi che da anni sta tormentando il centro storico e che vede il terreno di questa battaglia nei bassi di palazzo Sambuca. Residenti e gestori di strutture ricettive, soprattutto nella zona di via Chiavettieri, Vucciria e piazza Sant’Anna hanno inviato più volte esposti e lettere dove lamentavano il deprezzamento degli immobili e l’impossibilità di poter stare tranquilli la notte a causa di musica troppo alta, schiamazzi e gruppi di ragazzi che fino a tardi facevano il bello e cattivo tempo per strada, lasciando spazio anche a recensioni negative dei turisti che non potevano riposare. Altrettanto vero, però, che alcuni dei locali sequestrati ultimamente, uno degli ultimi casi il Planta di via Alessandro Volta, è stato liberato dai sigilli circa due giorni dopo il provvedimento, a seguito delle istanze degli avvocati Giambrone, Catalano e Mario Bellavista.

Confusione, caccia alle streghe e residenti che vorrebbero solo un po’ di pace: tutto figlio di una deregulation che ha profondamente marchiato il centro storico «a cui abbiamo messo un freno - spiega l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti - con la sospensione delle licenze. Adesso stiamo monitorando la situazione e ovviamente dove ci sarà da intervenire saremo pronti a far valere la legge».
«È giusto che vengano perseguiti gli abusivi - sottolineano gli avvocati dei titolari del locale di via Vetriera - ma bisogna anche tutelare chi con sacrificio e nella legalità vuole creare e costruire qualcosa che fa bene alla città e al turismo. I decibel emessi dalla Cavallerizza ad esempio rientrano perfettamente nei parametri che sono stati fissati per legge».

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