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Palermo, Buccheri La Ferla: un raro intervento che ridà speranza

L'urologo Antonino Lupo
L'urologo Antonino Lupo

Un intervento complesso, delicato e soprattutto raro. Una operazione che però ha ridato vita e speranza a un paziente di 59 anni, da una decina di anni in dialisi per una malattia del rene policistico e da qualche mese affetto da un tumore alla vescica che rischiava di formare metastasi. Così l’equipe di Urologia dell’ospedale Buccheri La Ferla ha effettuato un intervento di binefroureterectomia e cistoprostatectomia radicale en bloc, asportando quindi tutto l’apparato genito-urinario, ovvero togliendo reni, vescica, prostata e ureteri.

Un intervento delicatissimo su un uomo affetto anche da cardiopatia ischemica ed enfisema polmonare. Una serie di patologie che hanno comportato un confronto serrato tra diversi team medici: in consulto congiunto l’Urologia, l’Oncologia diretta da Nicola Borsellino e la Rianimazione del Buccheri La Ferla, diretta da Luciano Calderone insieme alla Nefrologia dell’ospedale Civico, guidata da Angelo Ferrantelli, che da anni si occupa della dialisi del paziente.

«È stato un intervento tecnicamente complesso che ha visto tutto lo staff impegnato per oltre 4 ore in sala operatoria - spiega Antonio Lupo, direttore dell’Urologia del Buccheri La Ferla -. Il paziente, già affetto da dalla patologia del rene policistico, una malattia a trasmissione ereditaria, nei mesi scorsi ha presentato un tumore alla vescica infiltrante, ovvero a rischio metastasi. A questo punto era necessario intervenire e anche in fretta. Asportare interamente l’apparato genito-urinario non accade spesso, in letteratura si contano al massimo una decina di casi al mondo». Il paziente ora sta bene, anche se sarà necessario continuare la dialisi per qualche anno: poi il possibile trapianto di reni. E solo allora si potrà anche effettuare una ricostruzione chirurgica della vescica, organo al momento non necessario, visto che il paziente è dializzato e non produce urina. «Un ringraziamento va alla mia équipe - dice Lupo - ma anche ai colleghi della Rianimazione del nostro ospedale e ai medici della Nefrologia del Civico».

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