Palermo

Lunedì 02 Dicembre 2024

Zen di Palermo, condannato per il pizzo gestiva il pub di stigghiole abusive

Avevano ripreso a vendere stigghiole e bevande varie infischiandosene dei sequestri subiti: a violare i sigilli di due baracche-pub allo Zen Filippo Ingrassia e Sergio Messeri, entrambi pregiudicati, pizzicati da un controllo interforze sul territorio di carabinieri e polizia municipale guidati dal commissariato San Lorenzo. Che hanno messo per la seconda volta i sigilli nelle attività di via Leonardo Pisano e via Einaudi: quest’ultima baracca era gestita da Messeri, già noto alle forze dell’ordine per essere stato pedina di rilievo nello scacchiere del pizzo tra Arenella e Pallavicino. l racket fu imposto tra il 2007 e il 2009: nel 2010 il blitz delle forze dell’ordine, rafforzato nel 2015 dalle pagine di verbali riempite dal pentito Giuseppe Cassaro, oggi deceduto. Messeri ha subito due anni fa una condanna a 10 anni, ma è stato giudicato a piede libero. Per Messeri e Ingrassia è scattata quindi la denuncia per aver violato i sigilli e per furto di energia elettrica: i tecnici dell’Enel infatti hanno scoperto che una delle due attività si alimentava attraverso alcuni allacci abusivi. Le forze dell’ordine hanno scovato anche carne e altri prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione tra cui oltre quattro chili di interiora di animali , che sono state distrutte. Ai due la polizia municipale ha notificato sanzioni per tremila euro a testa per la mancanza di Scia sanitaria per la somministrazione di alimenti. Durante i controlli sono state identificate 87 persone, di cui 34 con precedenti, e controllati 14 veicoli. Numeri simili si sono registrati nella zona della Vucciria, da mesi sotto la lente di ingrandimento per la grossa mole di spaccio e abuisvismo, dove a seguito di controlli sono state identificate 106 persone, di cui 22 con precedenti, e 22 veicoli. Tra queste, due persone sono state denunciate in stato di libertà: il primo per guida senza patente (recidivo); il secondo per possesso ingiustificato di chiavi o grimaldelli alterati. La somma complessiva delle sanzioni supera i diecimila euro.  

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