L'ex consigliere comunale Mimmo Russo, 69 anni, ha ottenuto dal Tribunale di Palermo la possibilità di scontare la misura cautelare agli arresti domiciliari, tuttavia non lascerà la sua cella nella casa circondariale di Pagliarelli perché mancano i braccialetti elettronici necessari per monitorare il rispetto della misura alternativa.
Il provvedimento, emesso il 14 novembre, era subordinato all'applicazione di un dispositivo elettronico per il controllo a distanza: un vincolo che, nelle intenzioni dei giudici, avrebbe garantito il bilanciamento tra le esigenze di sicurezza e il diritto dell'imputato a una misura meno afflittiva. Ma la società incaricata del servizio ha comunicato che i dispositivi saranno nuovamente disponibili solo il 17 dicembre per cui l'ex politico dovrà attendere quasi un mese prima di lasciare il carcere.
I suoi difensori, gli avvocati Raffaele Bonsignore e Antonio Gargano, hanno chiesto che la misura domiciliare venga comunque applicata anche senza l'uso del braccialetto, almeno fino a quando non sarà fornito il localizzatore elettronico. Nella loro istanza hanno infatti sottolineato che Russo non ha precedenti per evasione e che il divieto di comunicare con persone esterne alla cerchia familiare potrebbe garantire comunque la sicurezza.
L’accusa più pesante di concorso esterno in associazione mafiosa era stata cancellata dal Tribunale del Riesame ma per l’ex consigliere comunale sono rimaste in piedi le ipotesi di reato sul voto di scambio a causa degli stretti rapporti con il boss Sandro Diele che avrebbe dovuto procurargli le preferenze per farlo restare a Sala delle Lapidi e quelle per consentire il via libera al nuovo centro commerciale Roccella, accanto al Forum, e alla modifica della destinazione di uso di una zona agricola a fondo Micciulla nel rione Altarello di Baida.
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