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Il cane Marika morto nel presidio municipale, le associazioni animaliste hanno sporto denuncia

Il canile municipale di Palermo

Le associazioni animaliste definiscono «gravissimo» il fatto accaduto all'interno del canile municipale, struttura che dovrebbe prendersi cura degli animali e vigilare affinché stiano bene. E invece, proprio in quella struttura, il cane Marika, è morto.

«Il fatto - dicono gli animalisti - potrebbe evidenziare gravi responsabilità da parte degli operatori del canile poiché avvisati da condomini delle liti accentuate all'interno del box. Noi associazioni protezionistiche animaliste locali siamo state contattate da cittadini residenti nei condomini circostanti alla struttura comunale che ci hanno prontamente riferito di una rissa in gabbia, il tutto correlato da video. Immediatamente abbiamo allertato l'amministrazione comunale e l'assessore Ferrandelli che in pochi minuti ha fatto arrivare al canile municipale il responsabile amministrativo e lo staff. Il personale comunale, il veterinario e gli addetti al servizio di cura degli animali hanno effettivamente constatato l'aggressione al cane e hanno soccorso l'animale».

Le associazioni hanno ritenuto opportuno trasferire il cane in una clinica privata per cercare di stabilizzare l'animale sotto shock e tentare di salvarla. «Purtroppo la cagnolina, Marika, l'avevamo così chiamata, è deceduta stamattina alle ore 6.15 - dicono gli animalisti -. Abbiamo già sporto denuncia alla polizia municipale, fornito audio e video in nostro possesso per stabilire le responsabilità e gli errori commessi da tutti gli attori coinvolti nel lavoro all'interno del canile municipale di Palermo. Stiamo fornendo il materiale ai nostri avvocati per una denuncia congiunta, evitando di esporre i particolari accaduti, poiché in qualche modo, si potrebbero inquinare le prove che attestano ne responsabilità del personale in servizio in quei momenti. Chiariremo quanto di nostra acquisita proprietà nelle sedi opportune, affinché non accada più quanto avvenuto e chiederemo vengano presi opportuni provvedimenti accertati i fatti».

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