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Palermo, l’ascensore precipitato al Capo: accertamenti sugli abusi edilizi

In una nota i vigili del fuoco hanno segnalato irregolarità

Adesso è caccia agli abusi: i vigili del fuoco, dopo l’intervento a Palermo nella palazzina in via Mura San Vito 7, dove nella notte tra sabato e domenica (16 e 17 novembre) è crollato il montacarichi artigianale costruito dal fabbro e capofamiglia Francesco Paolo Desio, hanno inviato una nota agli uffici del Centro storico segnalando la possibile presenza di violazioni ed episodi di abusivismo. Una prassi burocratica, per la quale nei prossimi giorni si dovrà attivare l’Edilizia privata, cui gli uffici comunali dovranno far pervenire la documentazione: a quest’ultimo ente il compito di stabilire ciò che ad occhio appare chiaro, tra tetti e finestre realizzati con materiali di fortuna per cercare di curare le ferite di edifici il cui stato di salute è ormai ai minimi storici.

«C’è una fragilità strutturale degli edifici - spiega l’assessore Maurizio Carta - che meno di altri hanno avuto manutenzione in questi trent’anni di piano particolareggiato. Questi vengono ogni giorno monitorati dagli uffici comunali, vigili urbani ed edilizia pericolante, aggiornando anche la mappa del rischio, strumento fondamentale per capire dove serve intervenire con un’ordinanza di messa in sicurezza o in alcuni casi con interventi sostitutivi. E poi - prosegue - c’è una necessità di lavorare in termini di comparto, onerando i proprietari degli edifici che non si trovano, o magari riottosi, a concorrere al rifacimento di un intero edificio».

Un servizio completo di Davide Ferrara sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi

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