«L’ho fatto io, non era pericoloso». Sono le parole di Francesco Paolo Desio, il fabbro autore del montacarichi utilizzato come ascensore nella palazzina di via Mura San Vito al numero civico 7, dove nella notte tra sabato e ieri (17 novembre) si è sfiorata la tragedia.
Il rudimentale ascensore, è crollato dal primo piano con dentro quattro persone, Michelina B. 71 anni; Anna L. 32 anni; una bambina di 13 anni e il fratellino di 7. Le due donne, nonna e mamma dei piccoli ricoverati al Cervello quasi illesi, hanno riportato varie fratture alle gambe.
In particolare, la settantunenne si è fratturata entrambe le gambe ed è stata operata d’urgenza all’ospedale Civico la stessa notte. Nella stessa struttura è ricoverata anche la madre dei bambini con una gamba fratturata.
«Stanno tutti bene», racconta Desio, che si è recato stamattina (18 novembre) intorno alle 12, nella palazzina a due piani dove abita con la moglie Michelina B., con gli agenti di polizia che hanno effettuato un nuovo sopralluogo sull’ascensore (in foto) adesso sotto sequestro.
I due anziani avevano ricevuto la visita del figlio e della nuora che erano andati a trovarli sabato sera con i tre figli (il terzo fortunatamente per lui non si trovava all’interno dell’ ascensore): il montacarichi, realizzato al posto di una scala a chiocciola diroccata circa un anno fa, non ha retto il peso.
«Certo ero in casa», prosegue il fabbro che la notte della quasi tragedia è stato poi aiutato dai vigili del fuoco a scendere dal secondo piano dove era rimasto bloccato perché l’ascensore era fuori uso. «Ho sentito il tonfo e abbiamo chiamato i soccorsi». Poche parole, mentre con il figlio cerca di divincolarsi dalle telecamere. Sull’episodio la procura ha aperto una inchiesta.
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