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Palermo, spari a salve durante una simulazione a scuola: le proteste di genitori e insegnanti

La dimostrazione dei vigili all'Istituto comprensivo statale Rita Borsellino di piazza Magione

Una dimostrazione dei vigili urbani finisce tra le polemiche di genitori e insegnati dell’Istituto comprensivo statale Rita Borsellino di piazza Magione. Durante l'evento, che faceva parte di un progetto sulla sicurezza stradale, gli agenti hanno simulato un arresto utilizzando un cane e armi caricate a salve, sparando davanti ai bambini delle scuole dell'Infanzia e Primaria.

L'iniziativa non era inizialmente prevista nel programma, ma sarebbe stata concordata all'ultimo momento dai vigili con le insegnanti: alcuni genitori hanno sollevato preoccupazioni, segnalando l'incidente al consigliere comunale Mariangela Di Gangi, che ha espresso il suo disappunto con una lettera indirizzata al comandante della polizia municipale, Angelo Colucciello, e all'assessore alla Scuola, Aristide Tamajo.

Di Gangi ha messo in discussione la pertinenza di una simulazione di arresto nell'ambito di un progetto di educazione stradale, sollevando anche dubbi sull'impatto emotivo che tale attività può avere su bambini così piccoli. Ha quindi chiesto l'eliminazione di simili dimostrazioni nelle scuole, soprattutto in quelle dell'infanzia, ritenendo che potessero essere potenzialmente traumatiche.

Il comandante dei vigili urbani, Angelo Colucciello, ha confermato che le attività erano state concordate con le insegnanti, le quali avevano dato il loro consenso, riconoscendo però che sarebbe stato più opportuno non svolgere la dimostrazione. Il comandante di via Ugo La Malfa ha quindi annunciato che in futuro simili attività non si terranno in presenza di bambini piccoli. Le iniziative simili saranno limitate alle scuole superiori, in modo da tutelare le sensibilità dei più piccoli.

Nel frattempo, è emerso che le maestre che avevano approvato l'attività non avevano informato la dirigente scolastica, Lucia Carmela Sorce, che ha espresso il suo disappunto. La preside avrebbe così dichiarato di non essere stata a conoscenza dell'iniziativa e che, se avesse ricevuto un preavviso, avrebbe preso una decisione diversa per evitare la dimostrazione.

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