I giudici del Tar Palermo hanno accolto i ricorsi e annullato una parte del regolamento sulla movida approvato dal Consiglio comunale lo scorso 16 febbraio. I ricorsi sono stati presentati dalla Sgs Giochi, assistita dagli avvocati Valentina Castellucci e Giorgio Troja e dalla Cdm Entertainement assistita dall’avvocato Luigi Raimondi. I ricorsi hanno contestato anche l’ordinanza sindacale 88 del 29 maggio 2024, che rideterminava gli orari di apertura delle sale giochi autorizzate e degli apparecchi da gioco con vincita in denaro, come disciplinato dagli articoli 86 e 110 del Testo unico delle
leggi di pubblica sicurezza.
La sentenza del Tar ha evidenziato significative carenze procedurali e istruttorie del Comune, sottolineando l'insufficienza della documentazione prodotta per giustificare le limitazioni imposte. In particolare, è stato rilevato che la delibera del 1° settembre 2023, approvata dal commissario
straordinario dell’Asp di Palermo e mirata alla prevenzione delle ludopatie, non è stata considerata al momento della stesura del regolamento, risultando successiva alla proposta.
Il Tar ha anche sottolineato l’assenza di una motivazione adeguata per il diverso trattamento riservato alle sale bingo rispetto ad altre attività di gioco, nonostante l’importante problematica della ludopatia. «La sentenza è un passosignificativo verso una regolamentazione più equa e trasparente
delle attività di intrattenimento a Palermo. Essa ribadisce l'importanza di basare le normative su un’analisi approfondita e documentata delle esigenze territoriali - dicono gli avvocati Castellucci, Troja e Raimondi - Con questa sentenza, il Tar Sicilia sottolinea il ruolo cruciale della giustizia
amministrativa nel garantire il rispetto delle norme e dei diritti dei cittadini, promuovendo un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la comunità per il bene comune di Palermo».
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