La Procura della Repubblica di Termini Imerese ha fatto ricorso in sede di appello al Tribunale del riesame contro la scarcerazione per totale incapacità di intendere e di volere di Giovanni Barreca, uno dei quattro indagati per la strage di Altavilla Milicia, in cui persero la vita la moglie e i figli dello stesso Barreca, di 16 e 5 anni. I
Il procuratore Ambrogio Cartosio rileva, in una nota diffusa alla stampa, gli errori in cui sarebbe incorso il Gip, innanzitutto dal punto di vista procedurale, perché per emettere il suo provvedimento non ha mai chiesto il parere del pubblico ministero, obbligatorio per legge.
Inoltre il giudice non avrebbe tenuto conto della consulenza della Procura, realizzata dal professore Stefano Ferracuti, che contraddice le conclusioni dei periti e sostiene che Barreca è parzialmente incapace di intendere e di volere ed è munito di una pericolosità sociale elevatissima.
Il giudice ha invece seguito le indicazioni dei suoi periti, che hanno concluso per la totale incapacità, disponendo l’immediata scarcerazione dell’uomo, padre e marito delle vittime e padre di un’altra imputata, la figlia diciassettenne all’epoca dei fatti. Barreca era stato sottoposto solo alla misura alternativa della libertà vigilata, ma poi il Gip ci ha ripensato, modificando il provvedimento sempre senza consultare la Procura: ha ordinato così il «trattenimento» del principale indagato presso una sezione specializzata di un istituto penitenziario, in attesa che venga individuata la Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) esterna al carcere, in cui trasferirlo.
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