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I giudici dimenticano un imputato, processo da rifare a Palermo

Sono diventate definitive le condanne per mafia per Pietro Merendino di Misilmeri, Francesco Fumuso di Villabate, Stefano Polizzi di Bolognetta

La sede della Corte di Cassazione

I giudici di appello si sono scordati il nome di Simone La Barbera, condannato a 3 anni e 8 mesi per estorsione, nelle motivazioni della sentenza e la Cassazione ha rinviato a un nuovo processo d’appello.

Sono diventate definitive le condanne per mafia per Pietro Merendino, capomafia di Misilmeri (18 anni), Francesco Fumuso di Villabate (12 anni e mezzo), Stefano Polizzi di Bolognetta (17 anni). Il processo è il troncone celebrato con il rito ordinario nato dall’inchiesta «Cupola 2.0» che nel 2018 scoprì il tentativo di riorganizzazione della nuova Cosa nostra.

Simone La Barbera insieme ad altri tre imputati era stato assolto nel processo sulle presunte estorsioni alla sorelle Ina, Irene e Anna Napoli, titolari di un’azienda agricola tra Mezzojuso e Corleone salite alla ribalta della cronaca grazie alla trasmissione «Non è l’Arena» di Massimo Giletti che aveva dedicato alla vicenda diverse dirette e servizi.

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