Palermo, anche la quarta famiglia rinuncia alla casa tolta al boss: in via Decollati vince la paura
«Una sconfitta per lo Stato». Nell’immobile confiscato alla mafia al civico 30 in via Decollati anche la quarta famiglia assegnataria del bene, dopo le pressioni della famiglia del boss Leonardo Algeri, ha rinunciato. E don Ugo Di Marzo, sacerdote dello Sperone che in questa vicenda ha svolto il ruolo di mediatore, non usa mezza termini. «La battaglia in questo momento l’ha vinta la mafia. Le istituzioni sono state sconfitte perché la sicurezza non è stata garantita. Da parte delle forze dell’ordine non c’è stato un intervento chiaro». Parole che pesano come pietre. «Non possiamo dire - aggiunge don Di Marzo - che la sicurezza è garantita con le control room attorno all’immobile. Purtroppo in questa storia lo Stato ha perso». Un servizio completo di Davide Ferrara e Giorgio Mannino sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi