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L’invasione di suidi e daini: sono 1500 i capi abbattuti

Emergono dati più precisi e sempre in crescita riguardo il numero degli ungulati catturati nel territorio in area parco,secondo i piani di contenimento previsti ai sensi di legge. Dopo il tavolo tecnico dell'8 settembre tenutosi a Petralia Sottana per valutare l'avanzamento delle attività sviluppate, predisposto dall'Ente Parco delle Madonie, reso noto che dal 16 marzo 2016 (punto di partenza) al 31 dicembre 2023 ( ad eccezione di 2 anni di stop imposto dall'emergenza Covid) sono stati 700 i suidi abbattuti. Le attività di controllo Daini partite nell'aprile del 2022, sino al 31 dicembre 2022 (escluso luglio ed agosto, quando le attività si devono fermare per legge) le operazioni hanno portato alla rimozione di 434 capi.

Nel 2023 (sempre escluso luglio ed agosto)sono stati abbattuti invece 1484 capi. Mediamente le attività sono avvenute in tutta l'area del parco con 1,5 sessioni a settimana. Circa 10 i selecontrollori per volta coinvolti. Il Piano Daini ancora in corso, si concluderà a dicembre. I dati del 2024 sono in corso di lavorazione.Le operazioni di contenimento suidi sono in attesa del nuovo piano che attende la trafila delle autorizzazioni necessarie e di tempi tecnici.I dati del 2024 confluiranno in un report previsto dalla normativa che sará trasmesso agli uffici tecnici degli assessorati regionali a Palermo che si occupano dell'analisi statistica dei risultati necessari per determinare i piani di contenimento. All' incontro, hanno preso parte i rappresentanti del Comitato Esecutivo dell'Ente Parco, l'Ispettorato regionale Foreste,i delegati della Ripartizione Faunistico Venatoria Palermo, i dirigenti delegati del Dipartimento Azienda Foreste – Palermo, dell'ASP di Palermo, dell'Istituto di Zooprofilassi,il Coordinatore Scientifico del Piani Suidi e Daini Egidio Mallia.

Portata attenzione anche ai capi di daini abbattuti che stanno portando nelle Madonie colonie di uccelli spazzini quali Capovaccai e grifoni che si nutrono di carcasse contribuendo al ripristino della biodiversità.Per Salvatore Caltagirone, Commissario straordinario dell'Ente Parco delle Madonie «I dati evidenziano una progressione dell'attività che coincide con l'avvio delle operazioni e l'allestimento delle infrastrutture necessarie ad attuare i piani. Stiamo intensificando e accelerando le attività di contenimento, applicando in modo rigoroso le normative. Si tratta di attività sostenute dall'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente che pongono l'Ente Parco come modello di riferimento a livello nazionale per la gestione ottimale della fauna rinselvatichita. Costante il confronto con i Comuni ed il territorio. Nostra priorità la tutela della biodiversità ma anche i legittimi diritti di cittadini ed aziende».

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