Si sono alzati sperando che anche questa volta fosse un falso allarme e invece, aprendo i rubinetti, i residenti dei quartieri Arenella, Boccadifalco, via Pitrè alta, Falsomiele, Bonagia, Borgo Nuovo, Passo di Rigano, zona Calatafimi e Villa Tasca, hanno constatato che non usciva nemmeno un goccio d'acqua. Il piano di razionamento, annunciato da Amap e Comune, è stato messo in atto. In piazza a Boccadifalco per tutta la mattina non si è parlato di altro. I residenti e i commercianti si sono confrontati e hanno scoperto che tutti avevano avuto la stessa sorte. Coloro che a casa hanno le cisterne dormono sonni tranquilli perché le scorte d’acqua per tutti i lunedì, in cui la distribuzione della rete idrica sarà interrotta da Amap, saranno sufficienti per superare la giornata. Chi invece abita in case piccole, senza terrazze o balconi, e non c'è spazio per alcuna cisterna, deve provvedere a riempire vasche da bagno o bidoni da amici e parenti che vivono in altri quartieri.
Come si faceva quarant’anni fa, quando l’acqua corrente tutti i giorni non era privilegio di tutti. Alcuni ieri mattina si sono diretti verso la fontana di piazza Pietro Micca ma aprendo il rubinetto hanno avuto una seconda sorpresa. Anche da lì non usciva acqua. La fontana, infatti, è anch’essa collegata alla rete idrica cittadina, dunque pure a secco. «Allora qui le cose si complicano - dice Raffaele Pecora -. Questa fontana è di aiuto a tante famiglie del quartiere perché qui il problema della mancanza di acqua lo abbiamo sempre avuto. Anche quando non siamo nel giorno di razionamento, in alcune case arriva un filo d'acqua che non basta agli usi quotidiani. E allora veniamo qui a riempire i bidoni. È sempre stata la nostra ancora di salvezza. Ora non possiamo fare neanche questo».
Rosi Montalbano e Pietro Faraci, marito e moglie, devono provvedere alle forniture di acqua non solo a casa ma anche nel negozio di alimentari che hanno in piazza. «Ci siamo attrezzati anche noi predisponendo serbatoi e cisterne altrimenti non saremmo potuti andare nemmeno a lavorare - dicono i due coniugi -. Non si può fare nulla senza acqua, è indispensabile per tutti. Speriamo che questa interruzione sia davvero un solo giorno a settimana». Un problema, quello della mancanza dell’acqua, che Nicola Maranzano, anche lui residente a Boccadifalco, descrive come atavico. «C’è sempre stato e abbiamo imparato a convivere con questo disservizio perenne - dice -. Da anni chiediamo al Comune di potenziare la pressione dell’acqua che arriva debole e in alcuni casi non arriva proprio. Ora di male in peggio, per un giorno i rubinetti rimangono a secco totalmente e i disservizi aumentano».
Alcuni riferiscono di rinunciare ad uscire e rimangono in casa per raccogliere più acqua possibile quando è giorno di piena. Tony D’Amico cammina frettolosamente ma si ferma perché vuole dire la sua sull’argomento del giorno. «Speriamo che questi sacrifici - dice - servano almeno a qualcosa. Mi auguro che gli interessi economici e politici non vengano messi prima dei bisogni della gente»
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