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Le vittime del Bayesian, il coroner: solo per Lynch certo l'annegamento

Gli inquirenti britannici, nell’udienza di apertura dell'inchiesta per il naufragio di Porticello, rilanciano l’ipotesi, già circolata a margine delle indagini italiane della procura di Termini Imerese, di una fine ancora più atroce: causata da possibile soffocamento

Una sola morte pressoché certa per annegamento fra le vittime del Bayesian - il maxi yacht affondato il 19 agosto al largo di Porticello con a bordo fra l’altro il suo proprietario, il miliardario britannico Mike Lynch - mentre per le altre non si può escludere l’ipotesi, già circolata a margine delle indagini italiane della procura di Termini Imerese, di una fine ancora più atroce: causata da possibile soffocamento.

Lo confermano gli inquirenti britannici, nell’udienza di apertura di un’inchiesta parallela a quella italiana avviata nel Regno Unito di fronte alla Suffolk Coroner’s Court di Ipswich. Sulla base dei primi risultati dell’autopsia condotta in Italia su Lynch, e già condivisi con le autorità giudiziarie del Regno, il coroner Nigel Parsley ha detto di essere al momento in grado di stabilire - almeno come conclusione legale «provvisoria» - che lo stesso magnate morì affogato (al pari dello chef di bordo, unico membro dell’equipaggio perito nel disastro). Mentre ha sottolineato che le cause del decesso di cinque dei suoi ospiti - inclusi sua figlia Hannah, 18 anni, l’amico 70enne Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International e la moglie di questi Judy, ossia dei cittadini britannici di cui si occupa l’indagine d’oltre Manica - restano ancora da chiarire dato l’esito ritenuto non probante dei primi esami post mortem condotti sui loro cadaveri. Esami che, nella valutazione degli inquirenti britannici, non permettono evidentemente di escludere nel loro caso un’asfissia: nel quadro di una ricostruzione potenziale stando alla quale alcuni degli ospiti a bordo potrebbero essere sopravvissuti inizialmente all’affondamento dello scafo, grazie a una qualche bolla d’aria, salvo restare intrappolati nelle loro cabine sott’acqua e morire in seguito all’esaurimento dell’ossigeno.

Mike Brown, sovrintendente detective della Suffolk Police che collabora con il coroner nell’esame dei dati raccolti in Italia, ha peraltro precisato, nella sua testimonianza odierna in udienza, che l’orario di morte presunta di Lynch coincide con quello di sua figlia e dei coniugi Bloomer: per tutti attorno alle 5 del mattino.

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