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Rapina un vescovo a Roma, arrestato un palermitano

L'uomo entrato in azione per tre volte in nove giorni prendendo di mira gli alloggi dei religiosi adiacenti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, nella Capitale, e la sacrestia

È entrato in azione per tre volte in nove giorni prendendo di mira gli alloggi dei religiosi adiacenti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, nel centro di Roma, e la sacrestia. A finire nel mirino del ladro il vescovo Baldassarre Reina e il parroco don Pietro. L’uomo, un palermitano di 38 anni con precedenti, è stato fermato da polizia e carabinieri. È accusato di essere responsabile di due rapine e di un tentato furto. Nel suo curriculum una serie di furti in sacrestie e case di cura siciliane che gli costarono l’arresto quattro anni fa. L’allarme è scattato la notte tra il 24 e il 25 settembre quando la polizia è intervenuta nell’abitazione del parroco, in via Cernaia. Il vescovo e suo fratello hanno sentito un forte rumore provenire dalla camera da letto. All’interno hanno sorpreso un uomo che stava rovistando nei cassetti e che, alla loro vista, li ha minacciati. Poi è scappato con 150 euro in contanti e un bancomat.

L’uomo si trova ora nel carcere di Regina Coeli in attesa del rito di convalida del fermo. Lo stesso è accusato di aver rubato, nella notte tra il 24 e il 25 settembre scorso, presso l’abitazione di un parroco, sempre in via Cernaia. Il ladro, in questo caso, dopo aver scavalcato il muro di cinta degli alloggi adiacenti alla «Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri», ha sfondato la porta e, una volta all’interno della sacrestia, ha minacciato di morte il parroco brandendo una pietra. Il sacerdote gli ha consegnato 300 euro in contanti per farsi riconsegnare il computer. Durante la denuncia il parroco ha raccontato, ai poliziotti del commissariato Viminale, che lo stesso rapinatore, già nella mattinata dello scorso 22 settembre, aveva tentato un furto all’interno degli stessi alloggi, ma era stato messo in fuga dal denunciante, non riuscendo quindi ad asportare nulla. Inoltre, in sede di denuncia, dopo aver visionato l’album riportante diverse foto di soggetti noti alle forze dell’ordine, ha riconosciuto, senza alcun dubbio, il presunto autore del tentato furto e della rapina a cui è contestata, ora, anche la rapina che ha visto come vittima Monsignor Reina.

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