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Dai 300 euro per uno scooter ai 1.500 per un’auto: così agiva a Palermo, Isola e Capaci la banda dello Zen dei furti con estorsione

In un'occasione furono chiesti tremila euro, dato che si trattava di una vettura di pregio, una Fiat 500 Abarth. Gli investigatori sono arrivati a due magazzini di via Ts25 e di via Costante Girardengo usati come depositi. I ladri erano capaci di portare i veicoli parcheggiati in pochi secondi

Lo Zen 2 visto dall'aereo

Un gruppo criminale con base allo Zen, specializzato nei furti di moto e auto e nelle richieste di riscatto, il cosiddetto ribordo o cavallo di ritorno con il quale hanno fatto le spese centinaia di palermitani. Sugli autori di una sterminata catena di reati hanno indagato i carabinieri e i poliziotti della squadra mobile, che hanno fatto scattare un’operazione con sette arresti, con accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, rapina ed estorsioni.

In carcere sono finiti Mirko Lo Iacono di 28 anni, Giuseppe Basile di 29, Davide La Rosa di 21 anni, Stefano Angelo Randazzo di 25, Francesco Nappa di 39. Ai domiciliari sono finiti Carlo Mazzè di 22 anni e Nicola Spinnato, di 52, nato a Cantù. Nell’inchiesta, coordinata dai magistrati della procura, ci sono altri 22 indagati a piede libero, per i quali il gip Ermelinda Marfia, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, non ha emesso provvedimento.

Nelle pagine della misura vengono presi in esame 26 episodi di estorsione, 28 furti, 19 ricettazioni, una rapina aggravata e una condotta di riciclaggio. Vicende commesse tra la città, Isola delle Femmine e Capaci, in una vasta area non lontana dallo Zen, il quartiere in cui abitano gli indagati e dove sono stati anche individuati garage e depositi in cui custodire mezzi e refurtiva.

Nel corso degli accertamenti, tre persone erano state arrestate in flagranza di reato e altre 13 era state denunciate a piede libero per furti andati a segno o tentati, oltre che di ricettazione. Non sempre, però, come è emerso dalle indagini, i proprietari dei mezzi rubati si sono rivolti alle forze dell'ordine per denunciare, preferendo trovarsi un «amico» o accettare la proposta di chi si era fatto avanti per proporre la restituzione della macchina o della moto in cambio di danaro. Una scelta dettata anche dal fatto che il rimborso assicurativo non avrebbe coperto l’ammontare del danno patito. Le tariffe oscillavano tra i 300 euro per uno scooter e i 1.500 per un’auto, ma in un’occasione gli organizzatori del business hanno richiesto tremila euro, visto che si tratta di un pezzo pregiato e costoso: una Fiat 500 Abarth.

L’operazione è il risultato di un’indagine avviata nel 2021 da militari della compagnia San Lorenzo e agenti della sezione reati contro il patrimonio che ha fatto emergere nel tempo una lunga teoria di reati e anche una rapina con sequestro di persona. Nel corso degli accertamenti, gli investigatori sono arrivati a due magazzini di via Ts25 e di via Costante Girardengo usati come depositi in attesa di contattare i proprietari dei mezzi, ma hanno anche ricostruito come spesso gli incontri con le vittime avvenissero nei pressi di un bar dello Zen.

L’organizzazione, al cui vertice ci sarebbero stati Lo Iacono, Basile, La Rosa, Randazzo e Nappa, avrebbe potuto contare su ladri capaci di disattivare sistemi d’allarme, usare centraline elettroniche e portare via moto e auto parcheggiate nell’arco di pochi secondi. Ma anche di entrare in possesso di informazioni utili per risalire alle vittime e chiedere l’estorsione. Alcuni tentativi di furto, però, non sono andati a segno. Come quello contro un uomo che aveva parcheggiato la sua Bmw Gs 1250 davanti a un ristorante di Mondello e, grazie all’allarme, si era imbattuto nei ladri che stavano spingendo la moto. Li aveva inseguiti, con la conseguenza che i malviventi avevano abbandonato il mezzo fuggendo a bordo di un paio di scooter guidati dai complici.

In città e in provincia i furti di auto e moto sono in cima alla lista dei reati, ogni anno si contano a migliaia. I ladri, con abilità ed estrema disinvoltura, mettono a segno i colpi con grande rapidità. Una volta individuato il veicolo, si avvicinano all’obiettivo e, nel caso delle due ruote, dopo aver tranciato eventuali catene ed aver rotto il bloccasterzo con un calcio, lo trasportano a mano o spinti dall’altro complice su uno scooter allontanandosi in fretta e furia.

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