Assolto dal Tribunale di Palermo perché il fatto non sussiste Giuseppe Mirici Cappa, l'operatore tecnico dell’Assemblea regionale siciliana sotto processo per tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. Per l’accusa Mirici avrebbe favorito alcuni imprenditori che operavano all’interno dell’Ars e avrebbe ricevuto in cambio una serie di regalie: un trasloco gratuito, tavoli, scrivanie, la riparazione di un impianto di riscaldamento e anche la pulizia di un appartamento, oltre all’assunzione di qualche «amico» in una ditta di vigilanza. Ma per i giudici il dipendente dell’Ars non ha commesso il reato. A denunciarlo ai carabinieri era stato l’ex gestore della buvette dell’Ars. A carico di Mirici Cappa ci sarebbero stati anche ulteriori episodi di richieste di favori nei confronti di altri imprenditori. Nell’inchiesta anche il ritrovamento di una borsa con 15.250 euro nel balcone di un appartamento sotto quello dell’indagato, sottoposti a controlli dagli investigatori: la proprietaria della casa aveva però consegnato il contenuto ai militari. Gli stessi titolari delle ditte che avevano vinto appalti all’Ars avevano negato pressioni o richieste da parte del funzionario. Lo stesso Gip che aveva emesso le misure cautelari nei confronti di Mirici Cappa non aveva accolto le altre cinque ipotesi di concussione formulate dalla Procura, dato che mancava lo schema corruttivo che «caratterizza la relazione concussore-concusso»