Barriere anti-inquinamento se il serbatoio del Bayesian si apre: così la guardia costiera sorveglia il veliero a Porticello
Le barriere anti inquinamento sono già pronte per essere piazzate nel caso in cui dovesse verificarsi uno sversamento dai serbatoi del Bayesian che contengono ancora 18 mila litri di olio e carburante. Nel frattempo l’area di fronte a Porticello, dove si è inabissato il veliero lo scorso 19 agosto, è costantemente tenuta sotto controllo da aerei dotati di tecnologia a raggi infrarossi e attraverso le immagini satellitari fornite dall’agenzia europea della sicurezza marittima. Ma in quel tratto di mare maledetto - in cui all’alba del 19 agosto è andato a picco il mega yacht battente bandiera britannica, portandosi appresso sette persone - è arrivato anche un rimorchiatore privato, messo a disposizione al momento per un mese dalla società armatrice del Bayesian e coordinato dalla guardia costiera, in grado di intervenire immediatamente qualora venisse rilevata la presenza di idrocarburi. È altissima la preoccupazione che, dopo il disastro, possa verificarsi anche una catastrofe ambientale: per questo motivo il monitoraggio avviene anche dall’alto con gli aerei Atr 42, dotati di sistemi a infrarossi, che periodicamente sorvolano il punto in cui si trova il relitto, andato giù a 50 metri di profondità. L’agenzia europea per la sicurezza marittima ha invece attivato il «Clean Sea Net», cioè il suo software con scansione satellitare che può rivelare tracce di potenziali inquinamenti marini. «Al momento tutti i riscontri hanno dato esito negativo e non si registrano tracce di inquinamento da idrocarburi, né pericoli per l’ambiente marino circostante», si legge nella nota della Guardia costiera che «continuerà a monitorare l’area, pronta ad attivare tutte le risorse disponibili nel caso venissero rilevate presenze di sostanze inquinanti in mare». I consulenti della Procura di Termini Imerese eseguiranno oggi pomeriggio le Tac sulle salme delle vittime del naufragio all’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo, guidato dal direttore Antonina Argo. Da lunedì si svolgeranno le autopsie vere e proprie: i primi a essere esaminati saranno i corpi di Jonathan Bloomer e della moglie Judith Elizabeth; il giorno successivo toccherà ai coniugi Morvillo, l’avvocato Cristopher e la moglie Neda. Subito dopo gli esami si concentreranno sui resti del magnate inglese Mike Lynch e della figlia diciottenne Hannah e infine giovedì sul cuoco di bordo, Recaldo Thomas, unica vittima sui dieci componenti dell’equipaggio, recuperato sul fondale vicino alla barca. Gli altri sei che hanno perso la vita erano invece tutti passeggeri, ospiti della crociera che aveva organizzato Lynch, proprietario di fatto del Bayesian su cui viaggiava anche la moglie, Angela Barcares, a cui è intestato formalmente il panfilo, sopravvissuta perché subito salita in coperta quando la barca aveva iniziato a inclinarsi. Sotto accusa per la tragedia sono finiti il comandante neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio francese Matthew Griffith che era di guardia in plancia la notte del disastro. Tutti e tre sono stati raggiunti dagli avvisi di garanzia per le ipotesi di reato di naufragio colposo e omicidio plurimo colposo. Nei loro confronti, però, gli inquirenti non hanno ritenuto di emettere provvedimenti restrittivi tanto è vero che hanno lasciato la Sicilia non appena hanno ricevuto la copia dei passaporti.