Non è un cane randagio, ma appartiene ad una famiglia che non si fa avanti ma che le forze dell'ordine stanno cercando tra Brancaccio e lo Sperone, a Palermo. Ne sono certi i medici veterinari del canile municipale che hanno visitato il cane, che ha azzannato il sedicenne nel parcheggio del centro commerciale Forum, portato in struttura dopo la cattura. Si fa avvicinare e ha comportamenti propri di chi è abituato ad avere gente accanto. Cosa gli sia scattato l'altra sera, davanti a quel ragazzo è ancora da appurare ma certo è che non verrà reimmesso nel territorio. Lo conferma l'assessore comunale al Benessere animale, Fabrizio Ferrandelli, che alla luce di quanto è accaduto, fa sapere che si attiverà con monitoraggi continui sui microchip che ciascun cane deve avere per legge, perché il proprietario di un animale è e deve essere il responsabile delle azioni del proprio cane. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza del centro commerciale e delle vie, fuori dal parcheggio dell'area privata, mostrano i momenti in cui il cane è entrato nell'area di pertinenza del centro commerciale ma «la polizia municipale ha motivo di ritenere che il pitbull, - commenta Ferrandelli - sebbene vagante e non microchippato, sia in realtà un cane padronale non vigilato, di quelli che lasciano le villette senza guinzaglio e senza la presenza del proprietario e poi tornano a casa. Non si fa così - continua l'assessore -, il cane non può circolare da solo. Stiamo pensando che potrebbe trattarsi anche di un cane che è stato abbandonato in strada». Le indagini comunque non si arrestano e si sta usando ogni mezzo, sentendo anche i residente della zona, per risalire al proprietario del pitbull che in questo momento si trova all’interno del canile municipale in osservazione e sotto custodia del Comune. Dopo l’aggressione dell’altra sera ai danni del sedicenne, si è diffusa ora una preoccupazione generale. Chi va al centro commerciale vuole sentirsi al sicuro. Cosa non facile adesso. Molti, infatti, si chiedono se di quei cani dalle orecchie e dalla coda tagliate e con quella aggressività, addestrati per fare male e vincere nei combattimenti clandestini, in giro possano essercene altri. Tutti si mettono nei panni del ragazzo che ha rischiato di morire perché al suo posto sarebbe potuto esserci chiunque, anche un bambino che certo non avrebbe avuto la forza di lottare e resistere a quella ferocia. Nella foto il pitbull che ha aggredito il ragazzo e il parcheggio del Forum