Palermo

Sabato 21 Settembre 2024

Palermo, il parroco don Di Pasquale vicino alla famiglia del piccolo annegato: «Vorrei abbracciarli»

«Se incontrassi i genitori del piccolo Enrico li abbraccerei perché comprendo il loro dolore, il più forte che una madre e un padre possano vivere, quello della perdita di un figlio. E alla comunità direi di non giudicarli perché è stata una tragedia. Nessuno vorrebbe mai vivere un'esperienza di sofferenza estrema così forte». Con queste parole il parroco della chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Sferracavallo, don Francesco Di Pasquale, si stringe alla famiglia del bambino, morto annegato nella piscina della villa di famiglia in via Tritone. A nome di tutto il quartiere, padre Di Pasquale, ha espresso sentite e sincere condoglianze ai parenti del piccolo ma chiede a tutti di «non mettere sulla graticola quei poveri genitori che per lungo tempo non sapranno darsi pace. Comprendo che ci sono in corso gli accertamenti del caso - ha aggiunto il parroco - ma credo che questi genitori debbano essere aiutati e sostenuti. Nel pomeriggio ho visto aggirarsi nel quartiere ambulanza e auto della polizia. Ho capito subito che poteva essere successo qualcosa di molto grave. Poi mi hanno riferito ed è stato un dolore anche per me». La chiesa di Sferracavallo porta il nome dei santi Cosma e Damiano, protettori dei medici, perché in vita lo erano anche loro. «Vengono a cercare riparo qui tante persone - conclude padre Di Pasquale - ferite nel corpo e nell’anima e noi siamo sempre pronti ad accoglierli». Ora sono i genitori del piccolo Enrico ad avere bisogno di riparo, di un abbraccio che li consoli e li aiuti a superare il giorno più doloroso della loro vita, a spazzare via i sensi di colpa perché nessuno, più di loro amava quel piccolo, ora diventato angelo.

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