Palermo, a settembre il processo sulla movida violenta: a giudizio il pistolero di via La Lumia
Comincerà il 12 settembre il processo con il rito abbreviato per i tre protagonisti della rissa di via Isidoro La Lumia, culminata nella sparatoria che aveva provocato il panico tra i clienti dei locali della zona. A giudizio andranno Marco Cucina, 30 anni, pregiudicato con alle spalle diverse condanne - l’ultima delle quali per evasione - che si era reso irreperibile per due mesi anche se alla fine i carabinieri della compagnia di piazza Verdi lo avevano arrestato, assieme a Salvatore Emanuele, 27 anni, finito ai domiciliari, mentre per Salvatore Miceli, 21 anni e incensurato, era stato disposto l’obbligo di dimora e di presentarsi ogni giorno in caserma. Sono tutti accusati di rissa aggravata, a Cucina – difeso dall’avvocato Riccardo Bellotta - viene contestato anche il porto abusivo in pubblico di arma da fuoco illegalmente detenuta. Le indagini erano partite da un video ripreso da un balcone ma l’identità dei tre indagati era stata confermata grazie ai filmati delle telecamere installate tra via La Lumia e via Quintino Sella, alle testimonianze dei gestori dei locali e attraverso l’analisi dei loro profili sui social network. Gli investigatori avevano subito dato un nome al pistolero che, il 10 dicembre dell’anno scorso, aveva sparato sei colpi di pistola in aria in uno dei luoghi più frequentati della movida. Ma la svolta era arrivata tre giorni dopo quando i carabinieri erano andati in via Spoto, a Brancaccio, per eseguire un decreto di perquisizione nei confronti di Cucina e di Salvatore Emanuele. Alla vista delle volanti entrambi erano scappati: l’unico fermato era stato Miceli, il quale aveva opposto resistenza ed era stato fermato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbe stato Cucina a fare fuoco con una Luger calibro 9 in due distinti momenti. Una prima volta avrebbe esploso un colpo in aria nei pressi del locale Bonsignore di via Quintino Sella e gli altri in via Quintino Sella, davanti a Pitto. Cucina sarebbe arrivato in centro su uno scooter guidato da un amico e con lo stesso mezzo - così come si evince da numerosi video - sarebbe fuggito per ritornare allo Sperone.