Non c’è pace nel centro storico di Palermo, soprattutto nella zona tra via Roma, la stazione centrale e via Maqueda, dove a causa delle scorribande di malviventi, tossicodipendenti e sbandati l’allarme sicurezza resta alto. L’ultimo caso riguarda un assalto in un negozio di generi alimentari di via Divisi, gestito da una commerciante africana di 64 anni. La donna si è trovata faccia a faccia con un rapinatore che voleva portarle via l’incasso ed ha reagito per difendere i soldi. Per tutta risposta, il malvivente l’ha colpita alla testa con una borraccia e poi si è dato alla fuga. Alcuni passanti hanno soccorso la signora ed hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. La vittima dell’aggressione è stata accompagnata al pronto soccorso del Policlinico per essere medicata: per lei fortunatamente niente di grave. Mentre le pattuglie dei carabinieri si sono messi sulle tracce del bandito, un tunisino di 40 anni che è stato rintracciato non lontano da via Divisi e arrestato poco dopo. Dovrà rispondere di rapina e lesioni. Il caso allunga la lista dei reati nel centro storico, dove da mesi residenti e commercianti denunciano degrado e violenza. In più di un’occasione sono state organizzate manifestazioni pubbliche per chiedere sicurezza e maggiori controlli. Per Antonio Nicolao, vicepresidente della prima circoscrizione, «la commerciante di via Divisi che si è ribellata alla rapina è un sintomo di un malessere diffuso e vissuto da commercianti e residenti. Oramai assistiamo giorno e notte ad ogni forma di furto, violenza o spaccata, non si può continuare a vivere alla giornata, è necessario che il sindaco chieda al prefetto di più, serve un maggiore aiuto in favore dei cittadini e della città. Continuo a sperare in una maggiore presenza di personale che si possa occupare di vigilanza e prevenzione, così come accade in altre città come Torino dove proprio a causa di un aumento della microcriminalità la città si è dotata di 100 unità di guardie giurate equipaggiate, che vigilano nei luoghi più sensibili della città. Perché a Torino così come a Vicenza si può - conclude Nicolao - e a Palermo no?». Nella zona della stazione centrale, una sorta di sentina della città dove agiscono criminali e spacciatori anche non ancora maggiorenni, entrano in azione con regolarità impressionante bande di ragazzi terribili che non esitano a usare le maniere forti per mettere a segno rapine e vari reati. Non è raro che ad entrare in azione siano tossicodipendenti alla ricerca anche di pochi spiccioli per riuscire a comprare la dose di crack. La diffusione della droga sia basso costo ha assunto dimensioni di grande allarme sociale e si porta dietro una lunga serie di fenomeni criminali. Nell’area vicina alla stazione centrale da mesi si assiste anche a danneggiamenti di auto, da cui vengono portati via anche oggetti di poco valore.