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Palermo, sventata l'occupazione abusiva di una casa comunale

Ad allarmare gli uffici era stata un’inusuale lettera, inviata con pec. Veniva comunicato che un alloggio di edilizia residenziale pubblica (Erp) era libero dopo la morte dell’assegnatario

La tempestività dell’amministrazione comunale di Palermo impedisce l’occupazione abusiva di un alloggio nel quartiere Sperone. Ad allarmare gli uffici era stata un’inusuale lettera, inviata con pec. Veniva comunicato che un alloggio di edilizia residenziale pubblica (Erp) era libero dopo il decesso dell’assegnatario. Stamane sul posto sono arrivati Fabrizio Ferrandelli, assessore all’Emergenza abitativa e alle politiche sociali per la casa, i vigili urbani, i carabinieri e una famiglia titolare del diritto all’alloggio. Si sono trovati di fronte ad un trasloco di un altro nucleo familiare che stava per occupare l’appartamento. Dopo lunghe trattative, gli occupanti abusivi, seppure per poche ore, hanno deciso di desistere. Per loro è scattata una denunzia.

«Evidentemente c’era stata una soffiata che segnalava che la casa da oggi sarebbe rimasta vuota - racconta l’assessore Ferrandelli - e che quindi poteva essere facilmente occupata. Si tratta del quarto episodio nel giro di due mesi. Si ha l’impressione che, in qualche caso, ci sia una sorta di compravendita delle occupazioni abusive. Le case di edilizia pubblica invece devono andare a chi ne ha diritto e non a chi le occupa abusivamente. Oggi stesso abbiamo consegnato l’alloggio alla famiglia che era in testa alle lista comunale dell’emergenza abitativa e che ne aveva pieno diritto. Si tratta di una coppia con quattro figli». Ferrandelli lancia un appello ai cittadini: «segnalate al Comune se ci sono abitazioni pubbliche vuote, si eviteranno così le occupazioni abusive e le illegalità».

«Alla famiglia che aveva tentato di occupare l’appartamento - conclude Ferrandelli - è stata offerta una struttura per il ricovero, ma è stata rifiutata. Il Comune aiuta chi ha bisogno, ma non intende assecondare scorciatoie illegali».

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