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Teatro Massimo di Palermo, negata una sedia al concerto davanti alla scalinata: arrivano le scuse dal sovrintendente

Betta: «Prenderemo spunto da quanto accaduto per capire come migliorare e risolvere queste difficoltà»

«I concerti sotto le stelle del teatro Massimo di Palermo, con gli spettatori seduti sulla scalinata e gli artisti poco dietro i cancelli, sono una iniziativa per portare la musica tra le gente. Nota dolente è che la serata di ieri è riservata a quelli che in gergo si chiamano normoabili. Quanto è accaduto a me, disabile per i postumi da ictus cerebrale, è insieme ridicolo e offensivo. Un addetto all’accoglienza, sollecitato, si reca senza troppo convinzione nel foyer per chiedere se possibile avere una sedia. Poco dopo torna scuotendo la testa, il responsabile l’ha negata». Lo dice Aldo Penna, ex deputato nazionale del M5S.

«Mia moglie - spiega Penna - si reca dove staziona il responsabile. Espone il caso, la disabilità, la difficoltà oggettiva, il fatto che in qualunque teatro, seppur atipico come uno spettacolo sulla scalinata, si assicurano comunque a chi è disabile gli stessi diritti degli altri. Anche stavolta il responsabile, che non ha voluto fornire il nome, si produce non solo in un diniego ma anche in valutazioni offensive. Mia moglie cerca di farlo immedesimare dicendogli se fosse lui portatore di disabilità come si comporterebbe e per tutta risposta le dice che lui si attrezzerebbe. Il sovrintendente Marco Betta ponga rimedio alla vergognosa performance del responsabile sicurezza». Penna sottolinea che le sale e i luoghi per riunioni e spettacoli, oltre a dover essere accessibili, devono prevedere la riserva di un posto ogni 400 per persone disabili con difficoltà motorie.

 

Dal teatro Massimo arrivano le scuse. «Sono molto addolorato. Ho formulato le mie scuse all’onorevole Aldo Penna per quanto accaduto - dice il sovrintendente del teatro Massimo Marco Betta -. I concerti gratuiti sulla scalinata, sono stati pensati per aprire sempre di più il teatro a tutti, e per consentire di gioire della magia della musica anche a chi non è mai entrato a teatro. Quanto avvenuto mi rincresce - aggiunge - perché va proprio nella direzione opposta a quel desiderio di accoglienza che ha ispirato questa iniziativa. Prenderemo spunto da quanto accaduto per capire come correggere, migliorare e risolvere queste difficoltà».

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