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Palermo, rider pestato dal cliente e da altre 20 persone dopo il rifiuto di consegnare al piano

La brutale aggressione contro il lavoratore di Glovo è avvenuta in piazza Principe di Camporeale. Ha una prognosi di 90 giorni

Il presidio dei riders milanesi sotto la sede di Glovo Italia in viale Monza, 1 maggio 2019.ANSA/ NICOLA MARFISI

Pestaggio contro un rider di 55 anni da parte di un gruppo di 20 persone ieri sera (4 luglio) in piazza Principe di Camporeale, a Palermo. «Il lavoratore, della piattaforma di cibo a domicilio Glovo, è andato a fare una consegna col suo scooter tra le 22 e 22.30 - si legge in una nota della Cgil -. Il cliente gli ha chiesto di portare l’ordine al piano e lui ha risposto di no, che non poteva. Il cliente a questo punto ha cominciato a inveire ed è sceso. Ha cominciato a picchiarlo buttandolo per terra. E nel frattempo, dal palazzo, sono arrivate una ventina di persone e hanno iniziato a prenderlo a calci e a pugni dappertutto».

«Da lite tra cliente e rider si è trasformata in una rissa da strada - continua la nota -. Solo quando per strada si sono avvicinate altre persone che dicevano “lasciatelo stare, lo state ammazzando” il rider, che aveva per fortuna tenuto il casco in testa, si è potuto allontanare. Tornato a casa, si è sentito male e ha chiamato polizia e ambulanza, che lo hanno accompagnato al pronto soccorso del Policlinico».

In ospedale in mattinata è stato sottoposto a un’altra Tac cerebrale. La prognosi è di 90 giorni.

«Un’aggressione in piena regola, di una violenza inaudita – dice Francesco Brugnone, segretario generale Nidil Cgil Palermo, che ieri sera si è subito recato in ospedale - Aveva contusioni e segni di graffi e pugni in testa, sul collo, macchie di sangue sul torace, sulle braccia. Per fortuna che non si è tolto il casco, poteva finire peggio. L’ordine era per una persona sola. Non sappiamo se le persone che hanno partecipato alla rissa fossero a casa del cliente o no ma sono uscite tutte dallo stesso portone. I rider non hanno l’obbligo di fare le consegne al piano. L’abolizione della possibilità di consegna al piano è una delle richieste della nostra piattaforma rivendicativa, ribadita a maggio durante lo stato di agitazione. Per i rider è a rischio salire al piano, è il momento in cui subiscono i furti di monopattini e scooter. Uno stato di cose che abbiamo denunciato».

«La violenza a Palermo - aggiunge Brugnone - è arrivata ormai a livelli insostenibili. Lo avevamo già dichiarato l’ultima volta a metà giugno, dopo che un rider è stato aggredito e rapinato dell’incasso a mano armata, a Tommaso Natale. Paradossalmente, è la triste conseguenza di quello che sta accadendo a Palermo, in una città dove manca in questo momento il controllo forze ordine e del Comune di Palermo e dove servirebbe la presenza di una figura istituzionale, quella del sindaco. A febbraio abbiamo chiesto un incontro con la Filt all’amministrazione comunale per i problemi sicurezza, di viabilità e della guerra in strada di cui i rider sono le prime vittime. A febbraio. Oggi siamo a luglio e le aggressioni continuano senza sosta e senza che arrivino risposte a questa emergenza».

 

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