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Palermo, il tunisino picchiato dal branco in via Maqueda è gravissimo

Secondo i medici del Policlinico le condizioni del giovane sono disperate. I residenti chiedono interventi per garantire la sicurezza

Polizia via Maqueda - Foto Archivio

Restano gravissime le condizioni del ragazzo di 17 anni picchiato selvaggiamente ieri pomeriggio (4 luglio) in via Maqueda a Palermo. La prognosi è riservata. Ha una grave emorragia cerebrale provocata dalle percosse da parte di un gruppo di persone arrivate dal vicino quartiere di Ballarò che lo hanno aggredito con calci e pugni. Dopo averlo lasciato per terra sono fuggite prima dell’arrivo della polizia. Nella zona ci sono diverse telecamere di videosorveglianza che gli investigatori stanno esaminando.

Secondo i medici del Policlinico le condizioni del giovane sono disperate. Gli agenti di polizia hanno trascorso l’intera serata nella zona per cercare di ricostruire quanto successo. «È la cronaca di una tragedia annunciata. Prima o poi sarebbe successo - dicono alcuni residenti - Lo abbiamo detto in tutti i modi che questo è una zona di Palermo abbandonata e lasciata in balia di bande di etnie diverse. Le risse, le urla, gli schiamazzi sono la regola. Per noi residenti vivere è impossibile. Siamo stati minacciati. Ma a nessuno sembra interessare il degrado in cui siamo costretti a vivere».

I residenti chiedono più sicurezza

«Dopo i fatti accaduti ieri sera, che sono solo l’ennesima giornata di violenza, nello specifico la rissa che ha coinvolto un ragazzo di 17 anni che si trova in gravi condizioni e a cui va un augurio di pronta guarigione, il gruppo continua a sollecitare al prefetto di Palermo Massimo Mariani, al questore Maurizio Calvino e a tutti gli organi che si occupano di sicurezza, di voler considerare l’area in questione come sito particolarmente sensibile tanto da dover attivare misure di sicurezza preventive, rientranti nelle operazioni ad alto impatto». Lo chiedono i residenti della zona di via Maqueda che si sono costituiti in comitato e chiedono interventi per rendere quel tratto di strada sicuro e soprattutto riqualificarlo.

«Chiediamo ancora una volta, proprio perché riteniamo non sicura questa zona, di istituire dei presidi fissi per il periodo necessario e sino a quando la zona in questione non verrà abbandonata da chi continua a bivaccare da anni, in particolare i soggetti che in gruppo creano sistematicamente una sorta di associazione con finalità di disturbo creando una condizione di supremazia che favorisce paura e stress nei confronti dei residenti tanto da condizionarne la vita quotidiana degli stessi. Chiediamo all’assessore alle politiche sociali, di rafforzare il gruppo di lavoro, nello specifico assistenti sociali, che si occupa di soggetti particolarmente fragili che vivono perennemente per strada giorno e notte, con particolare attenzione nel parcheggio di piazza Giulio Cesare e via Alessandro Manzoni. Chiediamo inoltre, al comandante della polizia municipale, di predisporre una serie di sopralluoghi finalizzati al rispetto delle regole di natura amministrativa. In poche parole chiediamo un aumento della presenza dello stato in strada con tutte le sue figure necessarie».

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