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Isola delle Femmine, il caso della festa-scandalo arriva in Procura

Le immagini di un centinaio di ragazzi che ballano in un’area off limits in cui nidificano specie rare di uccelli ha fatto il giro del web. Il dossier della guardia di finanza sarà trasmesso ai pm

isolotto di isola delle femmine

È diventato un caso la festa di compleanno, non autorizzata, a Isola delle Femmine, un isolotto davanti alle coste palermitane riserva naturale gestita dalla Lipu. Le immagini di un centinaio di ragazzi che ballano in un’area off limits in cui nidificano specie rare di uccelli ha fatto il giro del web. Come la notizia del blitz della guardia di finanza che, sabato sera, ha interrotto il party e ha identificato gli organizzatori - due fratelli gemelli entrambi medici - e gli invitati, tutti giovani della Palermo bene. Non c’è ancora una denuncia, ma l’informativa delle fiamme gialle a breve sarà inoltrata alla Procura.

A mettere la musica - hanno poi accertato gli investigatori era un ex appartenente alla guardia costiera, Maurizio Giglio, in arte Mauriziotto, dj che va per la maggiore nel capoluogo. Ed è proprio lui a parlare e non i due medici che hanno organizzato il party. Mentre la Finanza, che dopo il blitz ha identificato tutti e gli ha ordinato di tornare a terra, cerca di ricostruire quanto è accaduto.
«Non era una festa, ma un video clip da realizzare sull’isolotto di Isola delle Femmine commissionato dai fratelli gemelli entrambi medici, Vito e Antonio Triolo. Avevano l’autorizzazione da parte della proprietaria dell’area, la marchesa Paola Pilo Bacci per realizzare immagini destinate a esaltare le bellezze dell’isola», dice Giglio, adesso in pensione, per anni dipendente della guardia costiera e anche responsabile dell’ufficio marittimo di Isola delle Femmine.

«Non sono l’organizzatore dell’evento sull’isolotto. Ho solo accettato di fare da dj per il video clip. Ho letto l’autorizzazione da parte della proprietaria e mi è stato garantito che erano stati avvertiti sia la capitaneria di porto che l’ente gestore per la realizzazione del videoclip - aggiunge -. Come è finita si sa. Ma ribadisco che non c’era alcuna volontà di danneggiare l’isola ma realizzare un video sui quattro elementi fondamentali della natura per i filosofi greci, acqua, aria, terra e fuoco». «Io sono stato un militare della Capitaneria, non avrei mai partecipato ad una festa lì. Sarebbe stato grave», aggiunge.

Ma la versione secondo la quale le cento persone stessero lavorando a un video promozionale non convince gli investigatori che fanno notare che le immagini girate sui social immortalano gli invitati mentre bevono e ballano.

Sarà l’indagine ora ad accertare quali violazioni di legge siano state commesse e se si tratti di illeciti amministrativi o penali. La Finanza sta valutando se l’isola ricada interamente nella zona A, totalmente off limits, o se su una parte, con autorizzazione, si possa sbarcare. Ma, anche se fosse questo il caso, il consenso non avrebbe dovuto darlo la proprietaria, ma l’ente gestore della riserva che di sicuro non si è mai espresso e che anzi ribadisce le sue accuse. «Siamo stati noi a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, che sono arrivate rapidamente interrompendo la festa e identificando i partecipanti - dice il direttore generale della Lipu Danilo Selvaggi -. La situazione era un tappeto di cicche, bicchieri di plastica, bottigliette di plastica e vetro e legna accatastata per fare un falò».

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