Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio, è responsabile nazionale per la Legalità dell’organizzazione. Lei, imprenditrice e leader del commercio, ha le antenne adatte per comprendere che cosa si muove all’interno del commercio in centro storico. Soprattutto alla luce della nuova campagna lanciata da Addiopizzo.
Presidente, si torna a parlare dei problemi del centro storico legati alla movida.
«Noi abbiamo più volte detto che c’è uno squilibrio a vantaggio del food and beverage. Può apparire schizofrenico che da parte nostra ci sia l’appello ad aggiustare il tiro, a non depauperare i gioielli di famiglia che possiamo offrire al mondo. Noi guardiamo al bene complessivo che non deve essere compromesso».
Qual è il bene complessivo?
«La nostra città, la bellezza, il decoro. Parliamo di rigenerazione urbana, ma nessuno può pensare di risolvere la questione chiudendo una strada e chiamandola isola pedonale».
Lamentate anche un problema di sicurezza?
«Certo, manca un equilibrio in fondo. Se in un posto cento locali fanno musica fino a tarda notte è un conto. Se la fanno solo in venti, mentre 80 hanno già chiuso, allora è diverso. Per noi la convivenza coi residenti è un valore da preservare».
Spesso lei parla di overtourism, cioè di sovraffollamento turistico in certe zone. Ma come si fa a contenerlo?
«Perché si arriva a questo? Abbiamo consentito che i nostri quartieri diventassero finti. Abbiamo scacciato i residenti e realizzato un pezzo di Palermo simile a un parco giochi. L’origine del problema? Non avere contingentato le presenze commerciali e quelle dell’accoglienza. Vero è che la legge sulle liberalizzazioni ha dato il via libera a tutto questo. Ma esistono tuttavia anche contromisure che si possono prendere. La legge Franceschini sulle città d’arte, ad esempio, pone un limite alle autorizzazioni».
L'intervista integrale di Giancarlo Macaluso sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia