Sono rimasti attivi soltanto alcuni piccoli focolai all'interno della discarica di Bellolampo a Palermo, dopo l'incendio divampato ieri sera all'interno della settima vasca. Al momento la situazione è monitorata da parte di alcune squadre dei vigili del fuoco per evitare che il rogo possa ripartire. In città c'è comunque preoccupazione e torna l'incubo diossina.
Il dipartimento regionale della Protezione civile ha fatto sapere che per lo spegnimento sono state allertate diverse squadre Rap e hanno operato diverse squadre dei vigili del fuoco, due autobotti della provincia e un mezzo grosso e uno piccolo di protezione civile. L’incendio della scarpata di rifiuti è stato contenuto con la terra smossa da escavatori e bomag di Rap oltre che dall’acqua delle lance dei pompieri.
A causa del vento da sud est, il cattivo odore di bruciato è arrivato a Capaci.
Il sindaco di Palermo è stato invitato a emettere ordinanza a salvaguardia della popolazione. La stessa Protezione civile ha diramato una nota, sottolineando che per orari e modalità si propende per una chiara origine dolosa. Già da ieri sera è intervenuto sul posto il personale dell'Arpa Sicilia per le valutazione dell'aria.
Il rogo è divampato intorno alle 20 di ieri sera nella scarpata della settima vasca della discarica a Bellolampo. E la mente è andata ad un anno fa, quando nel luglio del 2023, la discarica bruciò e vennero rilevati alti tassi di diossina sulla periferia di Palermo.
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