Le fiamme che sono divampate ieri nella discarica di Bellolampo riportano indietro nel tempo. Sono ancora fresche le immagini del luglio del 2023, quando per giorni le fiamme, alimentate dalle alte temperature e dal vento di scirocco, scatenarono un inferno. A distanza di quasi un anno si è dunque rimaterializzato lo stesso incubo.
Non è la prima volta che la discarica va a fuoco. A complicare la situazione, nel rovente luglio del 2023, anche l’allarme per l’inquinamento da diossina nell’area attorno alla discarica, con valori di benzene elevati e le concentrazioni del Pm10 e Pm2 che superarono il valore limite.
Nove anni prima, nel 2012, un altro rogo interessò prima alcune sterpaglie e poi anche una parte dei rifiuti presenti nella discarica. E preoccupazione serpeggiava tra la popolazione sempre a causa della qualità dell’aria e dei livelli di diossina.
Intanto, sono già al lavoro i tecnici dell’Arpa e i vigili del fuoco del nucleo Nbcr per la valutazione della presenza di eventuali livelli di inquinamento dell’aria nella zona della discarica comunale di Bellolampo a Palermo e anche nei quartieri prossimi agli impianti e nei comuni vicini di di Capaci, Isola delle Femmine e Torretta. Lo scorso anno dopo i primi dati era scattato l’allarme diossina.
Per tutta la notte i vigili del fuoco e dell’azienda Rap, con l'ausilio dei mezzi movimento terra, della stessa ditta, hanno provveduto a spegnere i vari focolai ricoprendo con la terra i rifiuti. Al momento sono presenti sul posto due squadre che con il personale Rap stanno proseguendo le operazioni di interramento e raffreddamento. Non sono presenti più fiamme ma dai cumuli di rifiuti si sprigiona del fumo.
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