Palermo

Domenica 06 Ottobre 2024

Palermo, caccia ai messaggi cancellati dallo smartphone di Onorato poche ore prima della morte

Nuovo capitolo delle indagini sulla morte a Palermo dell’imprenditore Angelo Onorato, trovato senza vita in circostanze ancora non del tutto chiarite all’interno della sua auto lo scorso 25 maggio in viale Regione Siciliana, nella bretella che costeggia l’ingresso in autostrada sulla A29 in direzione Mazara del Vallo. Ieri, 6 giugno, sono iniziate le perizie tecniche sulle impronte trovate sull’auto della vittima, una Range Rover, e sui dispositivi in possesso di Onorato, telefonini e tablet, che sono stati inviati a Roma per un’accurata verifica da parte di professionisti altamente specializzati in sistemi digitali. Infatti, secondo quanto trapelato negli ultimi giorni, da questi dispositivi in uso all’imprenditore sarebbero stati cancellati file, video e audio, qualche ora prima del ritrovamento del cadavere. In questa fase iniziale delle indagini nulla viene scartato dalla polizia e dalla procura (al momento aperta un’inchiesta per omicidio a carico di ignoti), motivo per cui si sta tenendo aperta anche l’ipotesi che la scomparsa di questi file potrebbe in qualche modo portare ad un collegamento con la morte del professionista, titolare da lungo tempo della ditta Casa con sede legale in viale Strasburgo. Pare che dopo avere vagliato varie piste, gli inquirenti si stiano concentrando sull’ipotesi che qualcosa possa aver sconvolto la vita di Onorato. Qualcosa di improvviso, dal momento che chiunque lo conosceva ed era a stretto contatto con lui sostiene che fosse tranquillo e sereno, tanto che la sera prima della drammatica scoperta era stato al circolo del tennis per una serata conviviale con gli amici. Questa verifica viene considerata fondamentale anche per estrapolare eventuali conversazioni contenute nelle app di messaggistica e dei social network installate sul cellulare che possano essere utili alle indagini. Altro aspetto delle verifiche riguarda l’auto. Nuovi esami sono in corso per le impronte trovate sulla cappotta e su uno degli sportelli del veicolo. Già sul posto, dove venne ritrovata la macchina con il cadavere all’interno, la scientifica fece i suoi primi risconti con luminol e spolverino. Adesso si effettueranno ulteriori rilievi che verranno espletati in tre step in giorni diversi: serviranno a chiarire a chi potrebbero appartenere quelle impronte e quanto fossero datate. Anche qui sarà monitorato il dispositivo tecnologico, il sistema di navigazione costantemente connesso con il gps. Gli esperti proveranno a recuperare tutte le informazioni che permettono di monitorare l’intera funzionalità dell’auto, fornendo una serie di dati, perfino quelli dei finestrini e degli sportelli aperti. Da queste analisi si potrebbe ricostruire l’esatta sequenza degli avvenimenti di quel sabato. Con la tecnologia del «secure tracker» si potrebbe venire a conoscenza di tutti gli spostamenti compiuti da Onorato prima di fermarsi nel punto isolato dove è stato trovato morto dalla moglie, l’europarlamentare Francesca Donato, e dalla figlia. Per la famiglia l’omicidio resta la pista principale da battere. Inspiegabile secondo i parenti sarebbe il cambiamento avvenuto tra la festa al circolo del tennis alla quale l’uomo ha partecipato giusto la sera prima di morire e e quanto successo poche ore dopo. Per gli inquirenti l’ipotesi che l’architetto, ritrovato con una fascetta al collo da elettricista legata al poggiatesta dell’auto, si sia ucciso è sempre più probabile. «È chiaro - afferma l'avvocato della famiglia Onorato-Donato, Francesco Lo Re - che se c’è una telefonata pochi minuti prima, evidentemente va indagato su chi ha chiamato e perché. Se c’è un messaggio o un video la stessa cosa. Siccome veniamo a conoscenza di notizie su video cancellati, vedremo cosa verrà fuori. Noi puntiamo alla verità, qualunque essa sia». Intanto, in una nota, il legale chiede di «limitare le informazioni al solo diritto di cronaca, per rispetto, partecipazione al dolore e desiderio di riservatezza della famiglia. Si rinnova la fiducia negli organi inquirenti che stanno svolgendo indagini approfondite e delicate che, siamo certi, porteranno alla verità».

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