Palermo, il giallo sulla fine dell'imprenditore Onorato: tutte le ipotesi in campo, dall'autopsia le risposte
Oggi è attesa l’autopsia sul corpo dell’imprenditore Angelo Onorato, un test che servirà a comprendere la dinamica della morte e a spazzare via i misteri sul giallo. Il medico legale incaricato come consulente dalla Procura è Tommaso D’Anna, la famiglia Donato ha indicato Nuccia Albano, assessore regionale. Ieri intanto al Policlinico è stata effettuata la tac, uno degli esami ordinato dalla Procura. Nel contempo è stato aperto un fascicolo di indagine per omicidio, un atto dovuto per permettere i necessari accertamenti, alcuni irripetibili come l’autopsia. Quindi l’aver iscritto il procedimento con tale ipotesi di reato non vuol dire che adesso si propenda per questa pista investigativa, piuttosto che per quella del suicidio, che nelle ultime ore va prendendo quota tra gli inquirenti. Tesi quest’ultima che continua ad essere respinta dai familiari, per i quali il professionista è stato assassinato. Proprio ieri è arrivata un’altra dichiarazione della moglie della vittima, l’europarlamentare Francesca Donato: «Sto vivendo i momenti più difficili e devastanti della mia vita. Il dolore è inimmaginabile. Prego tutti di astenersi da speculazioni sulle cause della morte di mio marito. Ci sono indagini in corso, lasciamo lavorare la polizia. Ringrazio dal profondo del cuore tutti coloro che in queste ore tremende hanno avuto parole di affetto per il mio adorato Angelo e hanno mostrato vicinanza e solidarietà per la mia famiglia. Sono tantissimi e ognuno è prezioso per me». La donna avrebbe riferito agli investigatori che nei mesi scorsi il marito le aveva detto di avere problemi di lavoro, ma non avrebbe insistito per sapere quali fossero e la conversazione si sarebbe chiusa lì. La polizia sta pian piano ricostruendo gli ultimi attimi di vita del cinquantaseienne, alla ricerca di qualcosa che possa indirizzare in uno o nell’altro senso le indagini in via definitiva. Al vaglio la lettera che Onorato ha consegnato all’amico avvocato in cui parla di debiti ma soprattutto crediti che non riesce a riscuotere, cosa che gli avrebbe creato delle difficoltà economiche. Poi un dialogo con la sorella Laura, che vive a Milano. Si sta tentando di decifrare una frase pronunciata dal marito della Donato: «Sai che adesso la cosa gira a mio favore? Sai che forse si sistema?». Frasi che al momento restano da approfondire, così come riferito dal legale incaricato dalla famiglia dell’architetto, Vincenzo Lo Re. Gli agenti della squadra mobile hanno sequestrato le immagini del sistema di videosorveglianza di un bar in viale Strasburgo dove Angelo Onorato ha preso un caffè insieme ad un uomo, al momento ancora senza identità. Gli investigatori stanno cercando di identificarlo per sapere se era lo stesso con cui aveva quell’appuntamento di cui hanno parlato di familiari. La trasmissione della Rai «La vita in diretta» ha intervistato la titolare del bar: «Angelo Onorato ha offerto un caffè ad una persona che non ho mai visto - ha detto l’esercente -. Sono ancora molto turbata. L’ho visto la mattina, non è morto di infarto, non è morto di una malattia per me è uno choc. Ha pagato un piccolo conto e ha offerto la colazione ad una persona. Non penso assolutamente al suicidio, era sorridente come sempre». Ai poliziotti è stato raccontato che Onorato, prima di uscire da casa la mattina di sabato scorso, qualche ora prima di essere trovato morto sulla sua auto posteggiata nella bretella sottostante all’ingresso della A29 in direzione Trapani, sarebbe andato in aeroporto a prendere un parente, arrivato nello scalo Falcone Borsellino. Quindi lo stesso imprenditore aveva detto che avrebbe dovuto incontrare una persona, pare residente a Capaci, senza rivelare la sua identità e il motivo di questo appuntamento. Nella ricostruzione sarebbe stato inoltre accertato che Onorato è arrivato da solo in auto sul luogo in cui poi è stato trovato morto con una fascetta stretta attorno al collo. Lo rivelano in questo caso le telecamere della zona che hanno ripreso il veicolo mentre si avvicinava al tratto di strada in cui è stato trovato.