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Il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, lancia l'allarme a Tgs: «Nel campo tecnologico le mafie sono più avanti dello Stato»

L'intervento del magistrato durante la trasmissione Nomi, Cose, Città, dedicata al trentaduesimo anniversario della strage di Capaci

«Quello delle intercettazioni è uno strumento che va salvaguardato sia dal punto di vista giuridico, nei limiti di quanto la legge prevede sulla possibilità di continuare ad investigare facendone uso, sia dal punto di vista tecnologico, perché, purtroppo, in alcuni campi del variegato mondo delle intercettazioni, le organizzazioni mafiose sono più avanti rispetto allo Stato. Questo è un vuoto che dobbiamo colmare». Così il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, intervenendo a Tgs, durante la trasmissione Nomi, Cose, Città, dedicata al trentaduesimo anniversario della strage di Capaci e condotta dalla responsabile della redazione, Marina Turco.

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