Con l’auto blu assegnata per servizio Gianfranco Miccichè, indagato per peculato, avrebbe fatto anche portare il gatto dal veterinario da Cefalù a Palermo. E in un altro caso l’Audi sarebbe stata impiegata per trasportare la benzina da dare alla moglie del parlamentare rimasta a secco. Emerge dall'indagine della Procura di Palermo.
Gli investigatori hanno inoltre accertato che per 76 volte Miccichè avrebbe confermato missioni mai effettuate dal suo autista, Maurizio Messina, coindagato con l’accusa di truffa, facendogli ottenere rimborsi che andavano da meno di cento a quasi 400 euro. Condotte che comportano per il politico l’accusa di truffa in concorso. L’autista, infine, per 209 ore totali avrebbe dichiarato la propria presenza in servizio mentre era a giocare al Bingo o da amiche, intascando i soldi dell’intera giornata lavorativa pur essendosi assentato e avendo dunque coperto un orario inferiore. La somma illecitamente guadagnata si aggira attorno ai 10 mila euro. A Messina è stato notificato l’obbligo di dimora a Palermo e Monreale.
Il gip ha disposto il sequestro di 2,138 euro a carico dell’ex presidente dell’Ars. Si tratta del costo dell’utilizzo improprio dell’auto blu.
La circostanza del veterinario viene smentita Miccichè: «Mai portato il gatto dal veterinario con l’auto blu, questo è certo. Se ci sono stati altri episodi saranno chiariti», dice il deputato regionale.
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