Sono iniziati a Casteldaccia gli accertamenti irripetibili nella zona dell’impianto di sollevamento liquami sulla statale 113 dove, in un incidente sul lavoro, hanno perso la vita 5 operai: Epifanio Alsazia, 71 anni, co-titolare della Quadrifoglio, la ditta che svolgeva la manutenzione della rete fognaria in subappalto, i dipendenti dell’impresa Ignazio Giordano, 59 anni, Roberto Raneri, 51 anni, Giuseppe Miraglia 47 anni, e l’impiegato interinale dell’Amap Giuseppe La Barbera, 28 anni.
Agli accertamenti sono presenti il pm della procura di Termini Imerese che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e lesioni gravissima, i tecnici e i consulenti nominati dalla Procura e dalle difese dei tre indagati, gli avvocati delle vittime, gli agenti della polizia e della squadra mobile e i vigili del fuoco.
I consulenti dovranno provvedere all’esame dei campioni del refluo liquido che verrà prelevato durante il sopralluogo per verificare le concentrazioni dei solfuri presenti e per valutare il ph e ogni altro parametro chimico che i tecnici ritengano necessario.
L’avvocato Giuseppe Geraci, che assiste l’operaio superstite Domenico Viola, 62 anni, le cui condizioni sono migliorate dopo un ricovero in terapia intensiva, ha chiesto che i consulenti accertino se vi sono sversamenti di liquidi o di altro genere provenienti dalla vicina azienda vinicola Duca di Salaparuta con sede in via Nazionale 113 al numero 27.
Nell’inchiesta sulla morte degli operai sono indagati Nicolò Di Salvo socio della Quadrifoglio Group, Gaetano Rotolo direttore dei lavori di Amap e Giovanni Anselmo amministratore della Tek, la ditta che si era aggiudicata dall’Amap l’appalto di spurgo dei pozzetti dell’impianto fognante nella zona di Casteldaccia.
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