La Procura di Palermo apre un’inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per la morte di Samuele Fuschi, 38 anni, vittima dell’incidente di giovedì pomeriggio in viale Regione Siciliana, tra Bonagia e via Oreto, in direzione di Catania. È stata sequestrata la corsia destra per circa un centinaio di metri nel luogo dove si è consumata la tragedia. Prima di morire il motociclista, in sella alla sua Honda Sh 300, ha fatto un volo di 47 metri. Questa la distanza tra la zona dell’impatto, dove c’è la voragine killer, e il corpo del trentottenne.
In queste prime 48 ore dell’inchiesta restano ancora tanti interrogativi ma anche una certezza: ad avere giocato un ruolo nel triste destino di Fuschi c’è anche un avvallamento della strada che stava percorrendo. Anche questo è stato messo nero su bianco dall’Infortunistica della polizia municipale, che ha effettuato i rilievi.
Da ieri però è emerso che ci sarà una sorta di «indagine parallela» che servirà a capire tecnicamente il perché si è venuta a creare questa voragine e se esiste un incombente pericolo anche nel resto della carreggiata. Secondo i tecnici del comando di polizia municipale, che hanno effettuato un’ispezione nell’area attorno alla cavità che si è aperta sulla strada, il pericolo esisterebbe: «La buca in viale Regione Siciliana - sostengono - dimostrerebbe che i lavori di rifacimento dell’asfalto non sono stati fatti a regola d’arte. Manca il sabbione e tutto quello che serve da fondo all’asfalto. Dalla voragine è evidente che sotto non c'è nulla. C’è da comprendere come sia stato possibile tutto questo. E comunque sarà tutto relazionato alla Procura». «Da una prima sommaria ispezione - rivela il comandante della polizia municipale, Angelo Colucciello - abbiamo potuto constatare che sotto il massetto stradale non c’è nulla. È tutto vuoto. Questa è un’altra triste realtà, purtroppo. È la conferma che i lavori su quella sede stradale non sono stati fatti a regola d’arte, così come era emerso dalle prime evidenze».
Sul fatale incidente ancora molto ci sarà da capire. I periti nominati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Ludovica D’Alessio saranno chiamati ad accertare se il decesso sia dipeso dalle condizioni della strada o da una serie di concause, quali la velocità e se il motociclista indossasse o meno il casco che sarebbe stato trovato allacciato a decine di metri dall’incidente. Il ritrovamento del corpo di Fuschi, ad enorme distanza dal veicolo, lascia spazio all’ipotesi che abbia inciso l’alta velocità. Allo stesso modo si ritiene che il casco non possa essersi sfilato dalla testa del centauro proprio perché trovato allacciato e integro.
Intanto, il corpo del trentottenne è stato restituito ai familiari: la Procura ha deciso di effettuare la sola ispezione cadaverica e una Tac alla testa all’istituto di medicina legale del Policlinico. Niente autopsia, dunque, anche perché i motivi del decesso sono subito apparsi evidenti e chiari rispetto alla ricostruzione del sinistro e al tipo di lesioni riscontrate.
Confermate inoltre la serie di irregolarità emerse in prima battuta: la moto non aveva copertura assicurativa, era senza revisione ed oltretutto aveva subito un sequestro amministrativo e non poteva circolare su strada. Ieri poi si è aggiunto un altro particolare, confermato dal comando di polizia municipale: la vittima era in possesso della sola patente A e non avrebbe quindi potuto guidare una moto oltre i 150 centimetri cubici di cilindrata. Fattori che comunque non tolgono nulla rispetto al problema delle malconce strade di una città colabrodo, come testimoniato dalle campagne del Giornale di Sicilia con una serie di reportage su strade e piazze ridotte in condizioni pietose.
Quanto accaduto ha fatto anche scattare una sorta di psicosi tra i cittadini, evidentemente segnati da questa ennesima tragedia scandita dalla probabile fatalità delle condizioni inadeguate e insicure delle strade. Per tutta la giornata di ieri sono piovute decine e decine di segnalazioni al comando di polizia municipale per la presenza di buche e avvallamenti nelle strade: «In meno di 12 ore abbiamo contato oltre 60 segnalazioni - precisa Colucciello -. Abbiamo inviato anche 8 pattuglie contemporaneamente a presidio delle buche che ci erano state indicate».
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